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400 Storia delle Arti del Disegno

bassi-rilievi pubblicati sotto il titolo di Admiranda Antiquitatum Romanarum. Vedendo noi de’ rovesci delle medaglie del terzo secolo coniate in uno stile troppo buono per quei tempi, dobbiamo credere che siansi allora adoperati i conj antichi.

§. 13. La risoluzione presa dal Senato romano di distruggere ogni memoria di Commodo risguardava principalmente le sue figure. Di quello furore veggonsi le tracce in molti suoi busti e teste scoperte dal signor card. Albani presso al mare nello scavare le fondamenta del suo magnifico palazzo a Nettuno. In tutte vedesi il viso guasto a colpi di piccone, onde non si riconobbero che per gli altri attributi di quell’imperatore, come in una guada gemma si distingue al solo mento e alla bocca l’immagine1 d’Antinoo2.

[Decadimento dell’arte.]

§. 13. Non è maraviglia che l’arte tendesse allora così sensibilmente alla sua decadenza, se si consideri che le scuo-


le


  1. Vedi Tom. I. pag. 303. §. 26.
  2. Evvi in Belvedere a Roma, dice il nostro Autore nelle sue Annotazioni ec. p. 124., [ e nel Trattato prelim. cap. IV. p. XCIX. ] una statua, volgarmente detta Ercole Commodiano, e credesi ivi rappresentato l’imperator Commodo, che soleva farsi effigiare vestito colla pelle di leone, come [ ci attesta Lampridio nella di lui vita c. 9. pag. 496., e ] appare dalle sue monete. [ Vedi Buonarruoti loc. cit. num. 8. pag. 199. segg. ]. Il bambino che tiene sulle braccia credesi quel fanciullo che serviagli per passatempo, e che fu poi cagione della sua morte. Herodian. lib. 1. cap. 53. Ma ivi si rappresenta veramente Ercole, che tiene in braccio Ajace figliuolo di Telamone; imperciocchè narrasi che la nascita di quello fanciullo fu predetta al padre da Ercole; che Ercole gl’impose tal nome prima ch’ei nascesse, pel buon augurio che prese da un’aquila apparsagli nel far i suoi voti per lo stesso fanciullo, secondo Pindaro Isthm. Od. 6. vers. 61., il quale fanciullo essendo poi nato, fu da Ercole involto nella sua pelle del leone, ed innalzato così verso il cielo, come per presentarlo a Giove, e così portato al di lui padre, come si ha da Filostrato Heroic. cap. 11. num. 1. pag. 719. Tom. iI., e finalmente da lui educato. Tzetz. Schol. in Lycophr. Alex. v. 461. [Il signor abate Visconti farà vedere nel Tom. iI. del Museo Pio-Clementino, che rappresenti piuttosto Teleso figlio d’Ercole, argomentandolo principalmente da altri monumenti ne’ quali vedesi Ercole col figlio in braccio, e accanto la cerva, che lo allattò. ] In alcuni modelli in gesso di quella statua fu omesso il bambino, invece di cui sono stati dati ad Ercole i tre pomi delle Esperidi. Questa statua è lavoro d’uno de’ più abili artisti della Grecia, e può annoverarsi tra le più belle di Roma. La testa è incontrastabilmente la più bella testa d’Ercole che si conosca, e i capelli son lavorati colla maggior finezza e gusto, come nell’Apollo. [Così, prosiegue a dire l’Autore nelle sue Annotazioni, è stata creduta senza giusto fondamento una statua di Commodo in forma di gladiatore, quella nel cortile del palazzo Farnese, che porta un giovanetto ucciso sulle spalle. Non era stato avvertito che la testa, la quale effettivamente rappresenta questo imperatore, era moderna. Molto più si è approssimato alla verità colui, che dalla semplice figura vedutane in una raccolta di statue assai male incise pubblicata in Roma nel 1623., la chiamò un Atreo uccisore del figlio di Tieste suo fratello; della quale spiegazione vanamente si è spacciato autore Gronovio nelle sue antichità. [Thes. Antiq. grec. Tom. I. nnnn.