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da Alessandro il Grande ec. 291

quecento statue, molte delle quali in Egitto medesimo aveva in altri tempi depredate Cambise1. I cento architetti, che Tolomeo Filopatore suo figliuolo e successore mandò con doni ricchissìmi alla città di Rodi, a cui un terremoto recati aveva immensi danni2, possono darci un’idea della quantità degli artisti stipendiati al servigio di quella corte. Ma i successori di Tolomeo Evergete furono tutti principi indegni, che contro il proprio regno, anzi contro il proprio sangue stesso incrudelirono, e portarono l’Egitto all’estrema confusione. Da Latiro, quinto re dopo Tolomeo Epifane, quasi del tutto rovinata fu Tebe, e dell’antico suo splendore interamente spogliata; da lui cominciò la distruzione di tanti monumenti dell’arte egiziana; Pausania però attribuisce principalmente quelli danni a Tolomeo Filometore3. Le arti greche, sebbene ivi decadute assai dal primiero splendore pur vi si conservarono sino a Tolomeo Fiscone, settimo re d’Egitto, e padre di Latiro. Sotto quello tiranno, che governò crudelmente Alessandria, allorché ritornovvi dopo d’esserne stato discacciato, la maggior parte de’ letterati e degli artisti abbandonando quel regno si rifugiarono in Grecia; ond’ebbesi a dire allora4 che le arti esuli da Alessandria erano nuovamente ritornate al loro natio paese, e agli altri popoli5. Tra quelli artisti alcuni riportaronsi a Messene, e


O o 2 ivi


  1. Chishull Antiq. asiat. Monum. adulit. p. 79. seqq., s. Hier. Comm. in Daniel. c. XI. v. 7. 8. 9. oper. Tom. V. col. 706. B. [ Vegg. Tomo I pag. 79. col. 1.
  2. Polyb. lib. 5. pag. 429. E.
  3. lib. I. cap. 9. pag. 21.
  4. Athen. Deipn. lib. 4. in fine, p. 184., Justin. lib. 38. cap. 8.
  5. Vaillant Hist. Ptolem. pag. 111. non avendo ben capito Ateneo, loda questo principe indegno, come se avesse dato un nuovo lustro alle scienze e alle arti. Ateneo parla d’un rinuovamento delle scienze fatto non in Egitto, ma in Grecia. Gli autori inglesi della Storia universale Tom. VI. liv. iI. chap. iI. sect. X. pag. 474.. seguendo Vaillant sono caduti in una troppo manifesta contraddizione. Come mai accordare insieme che le scienze e le arti sotto questo principe fiorissero in Egitto, e che sotto di lui i letterati e gli artisti fossero corretti a fuggirsene? Citan essi pure S. Epifanio De pond. & mens. c. 12.; ma questo s. Padre non altro fa che dare a Tolomeo il nome di Φιλολίγος senz’altro aggiugnerne. Nè dice Ateneo [ lib. 14. cap. 20. pag. 654.]. come asserisce Vaillant, che Fiscone avesse fatti raccogliere i libri per tutto il mondo, ma solo che v’erano 14. libri di commentarj di questo re, nei quali faceva sapere alla posterità, ch’egli non avea mai mangiato pavone in vita sua. [ Ateneo scrive, che Tolomeo nel libro duodecimo dei detti