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da Alessandro il Grande ec. 277

tennero durante il suo regno una tranquillità, da cui l’arte ebbe quasi una nuova, vita. Delle idee grandiose di questo re ne abbiamo un argomento nella gran nave di venti ordini di remi a ciascun lato fatta da lui costruire, la quale più ad un vasto palazzo che ad una nave era simile, poichè conteneva acquedotti, giardini, bagni, e tempj, ed una camera fra le altre v’era col pavimento a musaico, in cui tutta vedeasi rappresentata l’Iliade: e tal opera, nella quale impiegati furono 300. artefici, è stata eseguita in un anno solo. Mostrò egli altresì la grandezza del suo animo e delle sue forze, mandando a’ Romani ne’ tempi per loro assai difficili per le frequenti sconfitte ricevute da Annibale, una flotta con abbondante provigione di grano, oltre un simulacro della Vittoria in oro, che pesava trecento venti libbre. E’ da notarli che il Senato accettò allora tai doni1, sebbene altre volte, ridotto a maggiori strettezze, di quaranta auree patere presentategli dagl’inviati della città di Napoli, una sola e la più leggera n’avesse ritenuta2, e tutte avesse rimandate generosamente con molti ringraziamenti quelle che mandate aveagli la città di Pesto nella Lucania34. Questi tratti storici io qui apporto come appartenenti in qualche modo all’arte, essendo ben probabile che tutti que’ vasi, oltre il pregio del metallo, un altro ne avessero per la finezza del lavoro. Terminò questo re fortunato la gloriofa sua carriera dopo novant’anni di vita, e settanta5 di regno, nell’olimpiade cxli. Nell’anno primo dell’olimpiade seguente essendo stato Jeronimo, suo indegno nipote e successore6,


tru-


  1. Liv. lib. 22. cap. 22. n. 7.
  2. Liv. ibid. cap. 20. n. 32.
  3. ibid. cap. 21. n. 36.
  4. A Rodi, che chiesto aveagli soccorso, Jerone non solo mandò vettovaglie e armi, ma fece in oltre collocare in una sua piazza delle statue rappresentanti il popolo Siracusano, che coronava quello di Rodi. Egli amico e parente d’Archimede lo indusse ad applicare la geometria alla meccanica.
  5. Cinquantaquattro
  6. Polibio Excerpta legat. n. I. pag. 783., e ivi Casaubono loc. cit. pag. 1060.