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258 | Storia delle Arti |
ma le guerre duravano ancora fra i loro figliuoli e discendenti. La Grecia, sì per le nemiche armate che la inondarono, sì pel quasi annuale cangiamento di governo, e per gli esorbitanti tributi che a pagare era corretta, ebbe a soffrire in breve tempo più danno che sofferto non aveva in tutte le precedenti guerre intestne.
[Sotto Antipatro.] §. 2. Gli Ateniesi, presso i quali alla morte d’Alessandro ridestato erasi lo spirito di libertà, fecero gli ultimi sforzi per sottrarsi al giogo de’ Macedoni, comunque mite, e indussero altre città a sollevarsi contro Antipatro; ma dopo alcuni leggieri vantaggi ebbero una rotta presso Lamia, e furono sforzati a sottoscrivere dure condizioni di pace, che gli obbligavano a rimborsare le spese della guerra, a pagare in oltre una grossa somma, e a ricevere una guarnigione straniera nel porto di Munichia; anzi quegli Ateniesi, che dopo tale sconfitta eransi tolti al furor de’ Macedoni, furon da questi ricercati, strappati anche con violenza1 dai tempj ne’ quali eransi rifugiati, e una parte de’ cittadini fu esiliata in Tracia. Finì in tal guisa la libertà d’Atene. Polisperconte successsore d’Antipatro, mentre reggea la Macedonia come tutore, permise con un pubblico decreto a tutt’i Greci di ripigliare in ciascuna città l’antico governo e ’l regime primiero2; ma non ottenne ciò che erasi proposto, cioè di ridonare la libertà alla Grecia; anzi in Atene avvenne il contrario, poichè per consiglio di Focione questa città ritenne ne’ suoi porti la guarnigione macedone3.
[Cassandro.]
§. 3. Cassandro, figliuolo d’Antipatro, e re di Macedonia, dopo ch’ebbe interamente distrutta la stirpe d’Alessandro il Grande diede agli Ateniesi il celebre Demetrio Falereo per loro governatore; e questi seppe per un decennio sì ben reg-
ger- |
- ↑ Polyb. lib. 9. pag. 562. princ.
- ↑ Diod. Sic. l. 18. §. 56. p. 229. Tom. il.
- ↑ idem ibid. §. 65. p. 306.