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sco)1, e n’è assai poco indicata la musculatura. Manca per tanto in quello stile la varietà. A tal maniera di disegnare devonsi in parte le figure ritte e senza mossa; ma devesi questo vieppiù all’ignoranza de’ primi tempi, non potendosi ben rappresentare la diversità delle positure e delle azioni senza una certa franchezza di disegno, e senza una sufficiente cognizione del corpo umano; poiché le arti, come tutte le scienze, incominciarono prima dalla cognizione di noi stessi.

$. 4. Avean in oltre gli Etruschi, come i più antichi Greci, un’idea imperfetta della bellezza del volto: la forma delle loro teste è un’ovale allungata, la quale sembra ancora più ristringersi a cagione del mento acuto: gli occhi sono diacciati, tirati all’insù, ed intagliati al medesimo livello del sopracciglio: egualmente ripiegati all’insù sono gli angoli della bocca.

§. 5. Di questo primo stile ci somministran esempj, oltre le mentovate monete, molte figure di bronzo, alcune delle quali similissime sono alle egiziane per le mani pendenti ed attaccate ai fianchi, e pei piedi ritti e paralleli. Il descritto basso-rilievo di Leucotea nella villa Albani ha tutti i caratteri di questo stile. A ben piccolo rilievo disegnato è il Genio nel palazzo Barberini, né vi si veggono ben indicate le parti: i piedi suoi sono sulla stessa linea, e gli occhi incavati sono e schiacciati, e tirano un poco all’insù. Un buon conoscitore, che osservi ne’ monumenti gl’indizj della vetustà, troverà quello stile eziandio su altre opere esistenti ne’ più rinomati e più frequentati luoghi di Roma, per esempio, in una figura virile sedente su una sedia, in un piccolo basso-rilievo nel cortile della casa Capponi, ec.

§. 6. Gli antichi artefici etruschi però, malgrado la grossolana loro maniera di disegnar le figure, son giunti a saper


dare


  1. Catullo 37. v. 11.