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avvenne in voi quel mutamento? Forse in voi l’ardire soltanto destavasi, quando l’occasione di adoperarlo non esisteva, oppur era remota?

Il principe di Carignano si attenne in ogni cosa ad un sistema del tutto in armonia colla paurosa fiacchezza dell’animo. Il personale dell’armata e delle amministrazioni non fu da lui menomamente cangiato. Mi guardi il cielo, dal farmi qui a consigliare una generale rimozione negli impieghi dopo una rivoluzione che come la nostra basavasi sulla pubblica opinione, ma non vi sarà nemmeno chi voglia sostenermi, dovesse un governo costituzionale lasciare il comando delle divisioni territoriali delle provincie, dei reggimenti, delle fortezze ad uomini conosciuti per una illimitata devozione all’assolutismo, i quali, sia per proprio livore contro le instituzioni liberali, sia per brama d’innalzarsi, niun mezzo avrebbero risparmiato a procurare il trionfo di loro causa. E questo errore commise Carlo Alberto, tollerato malgrado lor dai ministri, non disapprovato apertamente per timidezza dalla giunta.

Ma non devo passar sotto silenzio altra gravissima circostanza che serve a spiegare quell’andamento del governo costituzionale, singolare ammasso d’imbecillità e simulazione. Il reggente aveva informato il Duca del Genevese degli avvenimenti e di quanto erasi per lui operato. Non avea tardato la risposta. Il duca, senza assumere peranco il titolo di re, assumeva però l’esercizio del potere, dichiarando di non acconsentire a qualsivoglia cambiamento si fosse praticato, o volesse praticarsi in sua assenza nella