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gimento dell’esercito, e voi ne sarete sempre l’esempio nei giorni delle battaglie. I nostri pericoli son pure i vostri: chè se la diversità della lingua e degli usi sembrano separarci, noi combattiamo tuttavia da otto secoli sotto gli stessi stendardi, e noi abbiamo illustrato insieme le balze delle nostre Alpi per fondare ed ampliare la potenza di quella nobile stirpe che nacque fra voi.
Nel rientrare in Savoja conoscerete i voti delle vostre famiglie, sentirete il grido universale di tutti gli uomini dabbene, mossi da un giusto desiderio di quelle instituzioni che nel temperare l’assoluto potere dei re assicurino la felicità dei popoli. Se i vostri concittadini vi domandano nuove di noi, dite loro essere pur troppo vero che l’esercito piemontese è diviso in due campi, l’uno dei quali in Novara, l’altro in Alessandria; ma dite loro altresì che la sacra necessità di difendere la patria li ricongiungerà fra breve, e giurate in nome nostro che un Piemontese non giungerà mai a tanto d’errore di far ala allo straniero che tentasse d’invadere la patria.
Savoiardi, addio. I Piemontesi vi amano, vi stimano e vi aspettano.
Torino, 1° aprile 1821.
Vista la situazione in cui si trova lo Stato, ed essendo sopra ogni altra cosa urgente il far cessare la confusione dell’ordine generale e la diformità dei provvedimenti che in ciascuna provincia si danno, all’oggetto di evitar l’anarchia,
Decreta:
1. Si nominerà per ciascheduna provincia un capo politico, dal quale dovranno dipendere tutte le altre au-