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della rivoluzione di roma | 717 |
Questo avvenimento però non produsse la minima commozione in Roma la quale già trovavasi in istato fiorente, ed era in sugli amori col reintegrato Pio VII. Rammemoriamo questo fatto come un appunto storico e nulla più.
Nel 1820 poi si ebbe l’esempio di Spagna, Napoli, e Grecia, che si levarono a rumore. Richiedevan le due prime regioni il beneficio di una costituzione; sforzavasi l’ultima di affrancarsi dal servaggio della Mezzaluna.
Tali movimenti, e tutti nello stesso tempo, in quelle regioni, ne persuasero che la stessa corrente elettrica fosse stata la motrice di cosiffatte turbolenze. Gli stati della Chiesa non si mossero è vero, ma pure una certa tendenza per le discussioni politiche vi si veniva introducendo; e nella stessa Roma s’incominciavano a leggere con gusto i diari napoletani ispirati dall’aura seducente di libertà. In Francia intanto si uccideva proditoriamente il duca di Berry, designato successore a quel trono. Pochi mesi dopo, nel 1821, il principe di Carignano, che fu poi re sabaudo sotto il nome di Carlo Alberto, si fe’ campione, ma per un istante soltanto, del movimento italiano. Uno dunque il principio, uno il movente, simultanee le mosse. Chiamaronle alcuni aspirazioni di libertà, altri movimenti o rivolture di setta.1
Fra queste sette avvene una la quale tende per migliorare il mondo a capovolgerlo, e tiene per influenza ed estensione il primato sopra tutte le altre. I suoi adepti nomansi framassoni o liberi muratori. Si ritengono di antichissima origine facendola rimontare nientemeno che al tempo di Salomone. Contro la medesima setta fulminarono alcuni papi la condanna: di che fan prova la costituzione di Clemente XII In eminenti del 1738, quella di Benedetto XIV Providas del 1751, quella di Pio VII Ecclesiam del 1821, quella di Leone XII Quo graviora mala del 1825, e final-
- ↑ Vedi l’opera intitolata Le Piémont en 1821 par un Piémontais. Paris, 1822, in 8.