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della rivoluzione di roma | 209 |
giar dal suolo italico gli Austriaci, imprese che quantunque tendenti ad uno scopo nobile e generoso qual è quello dell’italico riscatto, eran tuttavia rivoluzionarie e sovversive, perchè distruggitrici dei trattati esistenti; non possiamo a meno di non riportare due atti solenni emanati da due teste coronate lo stesso giorno, l’uno dei quali per accendere, l’altro per ispegnere la rivoluzione, sembrandoci entrambi ben meritevoli di ricordanza.
Il primo è il proclama che da Voghera emetteva Carlo Alberto il 29 di marzo, entrando in Lombardia. Eccone le parole:
«I doveri di re, gli obblighi che ci stringono ai sacri interessi d’Italia, c’impongono di portarci co’ miei figli nelle pianure Lombarde, ove stanno per decidersi i destini della patria italiana.
» L’esercito, nostra lunga cura ed amore, ci siegue; un gran numero di valorosi cittadini spontaneo è accorso a dividere con noi le fatiche della guerra ed i pericoli delle battaglie.
» Il nostro cuore esulta a sì solenne ed universale entusiasmo. Bello e glorioso per noi è l’esser duce di popoli generosi alla santa impresa iniziata dal sommo Pio.
» Alle milizie comunali del regno, all’affetto del popolo, commettiamo con piena fiducia la guardia della mia famiglia e la custodia dell’ordine pubblico, primo fondamento di ogni libertà.
» Fedeli Savoiardi, valorosi Liguri, alla vostra fede, al vostro onore, al poderoso vostro braccio affidiamo la difesa dei nostri confini e delle nostre spiaggie. Nel l’assenza dei vostri fratelli dell’esercito sarete pacati e dignitosi guardiani delle libere istituzioni e della integrità della patria.
» Dato dal nostro quartier generale in Voghera a dì 29 marzo 1848.
- ↑ Vedi la Gazzetta di Roma del 7 aprile 1848.