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minuto primo di grado dalla latitudine vera (37° 21’). E precisamente uguali alle vere sono la latitudine di Toledo (39° 51’) calcolata dal Zarqala, e quella di Bagdad (33° 20’), che, secondo il Lelewel, fu determinata prima dall’astronomo Bateni.

Nei dati che si riferiscono alle coordinate di 44 luoghi della Spagna e dell’Africa settentrionale, quali si veggono accennati in Abul Hasan (secolo XIII), gli errori di latitudine giungono sino ad un grado: tuttavia per i luoghi in cui il celebre astronomo fece le sue proprie osservazioni, l’errore medio è solo di un terzo di grado circa, come risulta dal seguente quadro.

Tangeri (Marocco) 35° 10’ 35° 45’ (secondo le osservaz. moderne)
Sebta o Ceuta (id.) 35° 20’ 35° 54’ (id.)
Tunisi 36° 30’ 36° 47’ 59’’ (id.)
Tripoli 33° 13’ 32° 53’ 40’’ (id.)
Alessandria 31° 31° 12’ 53’’ (id.)
Cairo 29° 55’ 30° 2’ 44’’ (id.)

Trattando nella prima parte di questo lavoro, della Geografia di Claudio Tolomeo1, abbiamo fatto vedere che la Terra cognita misurava, secondo il Geografo alessandrino, 180° nel senso delle longitudini, cioè 119° 30’ ad oriente e 60° 30’ ad occidente del meridiano passante per la città di Alessandria. La medesima estensione da occidente ad oriente venne pure ammessa dai geografi Arabi, colla differenza però che, mentre Tolomeo ammetteva che le parti solide della superficie terrestre si estendessero, al di là del 180° meridiano (rispetto al meridiano delle Isole Fortunate), sino ad una distanza non determinata, gli Arabi ponevano colà immediatamente l’immenso Oceano. Una delle più importanti modificazioni portate dagli Arabi nella Geografia di Tolomeo è quella che si riferisce al grande asse del Mediterraneo, la cui estensione in longitudine era dall’Alessandrino valutata in 62°2, e perciò superiore di 20° alla vera. Il geografo Charizmi (sotto il regno di Al Mamun)


  1. V. Parte prima, pag. 92.
  2. Da Calpe (Gibilterra) la cui longitudine è data da Tolomeo in 7° 30’ ad Alessandria ad Issum (long. = 69° 30’). V Parte prima, pag. 85.