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Dalla costa occidentale volgendosi ad oriente, attraverso il Sudan (?), giunse al regno di Dongalla (Dongolah, nella Nubia) popolato da cristiani soggetti al Prete Gianni che ha, tra i suoi titoli, quello di Patriarca di Nubia. Questo paese, dice il viaggiatore, confina dall’un lato coi deserti d’Egitto, dall’altro con un luogo in cui il Nilo si divide in due rami, il primo dei quali percorre l’Egitto ed entra in mare a Damietta, il secondo forma il fiume d’Oro' e viene verso di noi (cioè si getta nell’Oceano Atlantico). In questo fiume d’Oro i geografi sono concordi nel riconoscere il Senegal. Dal paese di Dongolah il Frate andò al Cairo; a Damietta si imbarcò in una nave di cristiani, e giunse così a Saretta, luogo posto di fronte a Granata, donde, per la via di terra, andò alla città di Maroch (Marocco).

Nel suo secondo viaggio il Frate partì da Marocco, attraversò i monti di Clere (Atlante occidentale), la provincia della Gazulle grande paese provvisto di ogni bene; ed imbarcandosi in una galea di Mori diretta verso il fiume dell’Oro, vi giunse dopo aver toccato il Capo Non, il Capo di Saubrun ed il Capo Bugeder. Da questo Capo al fiume dell’Oro si contano 150 leghe francesi. Stando letteralmente a questo dato della distanza, la imboccatura del fiume dell’Oro corrisponderebbe al golfo di Arguin. A proposito di che molto assennatamente il sig. Codine osserva che da una relazione tanto antica non dobbiamo attenderci una perfetta esattezza, la quale d’altronde non trovasi sempre in documenti più moderni, specialmente nelle carte anteriori a quelle dei Portoghesi, nelle quali le distanze, ora estremamente ridotte, ora quasi nulle a mezzodì del Capo Bojador, sarebbero ben lontane dal condurci alle 150 leghe della relazione1. Si aggiunge che lungo la costa Saharica non vi ha alcun corso d’acqua che si possa considerare come una ramificazione del Nilo: necessariamente adunque siamo condotti al Senegal, la cui identificazione col fiume di Yedamel o fiume dell’Oro venne già più sopra dimostrata2.

  1. Bulletin de la Société de géographie de Paris, 1873, I, pag. 403.
  2. V. pag. 180.