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soggetto ad uno dei tre re Magi. Così dice difatti la leggenda; se non che questo paese di Saba è posto da alcuni nel lontano Oriente e nell’India.

Nell’India sono in uso quelle navi soltanto che non hanno ferro di sorta, poichè questo metallo sarebbe attratto dalla calamita che si trova in mare. Presso gli Indiani e gli Arabi molte tradizioni marittime parlano di isole funeste ai navigatori, perchè la loro potenza magnetica attraeva a sè il ferro che serviva ad unire l’una coll’altra le diverse parti della nave, oppure la rendevano immobile1.

Gli abitanti di Chana (Thana in Odorico da Pordenone), adorano il fuoco, i serpenti, gli alberi: è pure oggetto della loro venerazione la prima persona che essi incontrano al mattino. Questa circostanza è pure accennata da Marco Polo: «Essi (quelli del regno di Felech nella Giava Minore) adorano molte cose, perchè quando alcuno si leva su la mattina, adora la prima cosa ch’ei vede per tutto quel dì» 2.

La città di Polomba (Polumbum in Odorico) è situata nelle vicinanze di una grande montagna. Ai piedi di questa scaturisce una sorgente, la quale cangia di gusto ogni giorno. Chi beve tre volte di quest’acqua a digiuno, guarisce da ogni malattia, e rimane sempre in perfetta salute.

Il Mandeville si ferma volentieri alla descrizione delle meraviglie che Odorico da Pordenone, come si è detto, si trattiene dallo esporre nella sua relazione. Egli passa successivamente in rivista i giganti da un solo occhio nel mezzo del petto (Arimaspi degli antichi, così in Erodoto, III, 116 e IV, 13); gli uomini senza testa, e cogli occhi nelle spalle; gli individui dalla faccia perfettamente piatta, senza naso e senza bocca; i pigmei, alti non più di tre spanne, i quali non vivono al di là di otto anni, e sono industriosissimi, specialmente nel fabbricare stoffe di seta e di cotone; i giganti di trenta piedi di

  1. Humboldt, Cosmos, IV, pag. 51.
  2. Marco Polo, I viaggi, lib. III, cap. 12.