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versare, cosicchè gli inviati mostrarono desiderio di ritornare in Persia per la via di mare. I Tatari in generale erano stranieri ad ogni navigazione, e bramando di trarre profitto dalla esperienza dei tre Veneziani, specialmente dacchè Marco era appena ritornato dalla sua missione alle Indie, chiesero per favore a Kublai di averli a compagni. Egli acconsentì, per vero con molta ripugnanza, e dispose ogni cosa onorevolmente pel viaggio, ordinando l’allestimento di 14 navi, ciascuna delle quali aveva quattro alberi, e molte andavano a dodici vele1.

La partenza ebbe luogo, a quanto pare, dal porto di Zaiton, nel gennaio del 1292. Fu un viaggio malaugurato2, che costrinse a lunghe fermate sulle coste di Sumatra e nel sud dell’India, alle quali però, come bene osserva il Yule, dobbiamo alcuni fra i migliori capitoli del libro; e due anni e più passarono prima che la flotta giungesse ad Ormus3. I Polo proseguirono quindi per Tabriz, Trebisonda, Costantinopoli e Negroponte, e rividero Venezia nell’anno 1295.


Capitolo VI.

I viaggi di Marco Polo (Continuazione).


Asia Occidentale. — Asia Centrale. — Cina propria. — Tebet e Giappone. — Indie Orientali. — Africa orientale. — I paesi del Nord. — Conclusione.

Nello esporre i grandi risultati geografici e le osservazioni preziose che scaturiscono ad ogni passo dall’opera di Marco Polo, sarebbe malagevole attenersi alla disposizione tenuta dal-


  1. I viaggi di M. Polo, cap. XIII del T. Magl.
  2. I viaggi di M. Polo, cap. XIII: «E dicovi senza fallo, che entro le navi avea ben settecento persone senza gli marinari, dei quali non ne campò più che diciotto».
  3. Secondo Yule la flotta approdò prima ad Ormus nell'inverno 1293-94, ed i Veneziani, colla principessa e col piccolo seguito rimasto, giunsero al campo del principe Ghazan, figlio di Arghun, nel marzo del 1294, cioè 26 mesi appunto dopo la partenza da Zaiton.