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Staro Romano1. Tiberio, Caligola, e Nerone furono al certo più iniqui, e sanguinarj di Vitellio16, ma niuno di tali mostri si dimostrò, come costui, così vituperosamente infingardo, stomachevole, e brutale nelle sue dissolutezze, e del tutto privo di ogni dote di cuore, e di spirito, con cui le stesse maggiori scelleraggini, ed oscenità restano qualche volta coperte, o diminuite. Egli fù nella sua infanzia, e gioventù uno dei prostituti di Tiberio, che questo vecchio voluttuoso raccolse in Capri. In seguito acquistossi la grazia di Cajo col mestier di cocchiere, di Claudio a motivo della sua abilità, e destrezza nel giuoco, e di Nerone per esser giunto in nome dei Popolo a strappargli di bocca la promessa di farsi dal medesimo udir sul Teatro con gli altri Attori, e cantanti2. Col mezzo adunque dì tali arti indegne egli pervenne come suo Padre al possesso delle maggiori cariche, e ricchezze. Galba, poiché lo disprezzava, lo spedi in qualità di Comandante

  1. Rispetto a Vitellio veggasi particolarmente Svet. in ejus vita. C. 4, e seg. Tac. Hist. I. 53. e seg. Pur troppo è vero che sotto tutti i deboli, e malvagi Imperatori accadde ciò che Giovenale scrisse de’ tempi suoi,

    „ Aude aliquid brevibus Gyaris, et carcere dignum,
         Si vis esse aliquis: probitas laudatur, et alget.
         Criminibus debent hortos, praetoria, mensas,
         Argentum vetus et stantem extra pocula aprum.

    Sat. I. v. 73 e seg.

  2. Svet. c. 4.