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libro v. capo iv. 15

la loro furia1, abbandonò gli alloggiamenti conducendo via tutti i suoi, lasciando però i padiglioni pieni di diverse vivande, e specialmente di gran copia d’ottimo vino. Ivi essendo arrivate le falangi de Franchi, stimando che Grimoaldo ed i Langobardi dalla paura atterriti avessero lasciato il campo così provveduto2, riempiuti d’improvvisa allegria affollati si gettano addosso a o-

  1. In tutto questo capitolo è chiaramente espressa dal fatto la costante natura de’ Francesi, descritta dal Machiavelli nel modo seguente: «I Francesi sono per natura fieri più che gagliardi e destri, e in un primo impeto chi può resistere alla ferocità loro, diventano tanto umili, e perdono in modo l’animo, che divengono vili come femmine. Ed anche sono insopportabili de’ disagi ed incomodi loro, e con il tempo trascurano le cose in modo, che è facile, con il trovargli in disordine, superargli». E più oltre: Chi vuole superare i Francesi si guardi dal primo loro impeto, che con lo andargli intrattenendo gli supererà. E però Cesare disse: i Francesi essere in principio più che uomini, e che in fine meno che femmine». E più innanzi: «La natura dei Francesi è appetitosa di quello d’altri, di che, insieme col suo e quello altrui, è prodiga. E però il Francese ruberìa con lo alito per mangiarselo e mandarlo a male, e goderselo con colui a chi lo ha rubato. Natura contraria alla Spagnuola, che di quello che ti ruba non vedi mai niente». (Machiav. Ritratti di Francia, nell’edizione del 1796. vol. 3, p. 294. 297).
  2. Il testo: castra integra.