la loro furia1, abbandonò gli alloggiamenti conducendo via tutti i suoi, lasciando però i padiglioni pieni di diverse vivande, e specialmente di gran copia d’ottimo vino. Ivi essendo arrivate le falangi de Franchi, stimando che Grimoaldo ed i Langobardi dalla paura atterriti avessero lasciato il campo così provveduto2, riempiuti d’improvvisa allegria affollati si gettano addosso a o-
- ↑ In tutto questo capitolo è chiaramente espressa dal fatto la costante natura de’ Francesi, descritta dal Machiavelli nel modo seguente: «I Francesi sono per natura fieri più che gagliardi e destri, e in un primo impeto chi può resistere alla ferocità loro, diventano tanto umili, e perdono in modo l’animo, che divengono vili come femmine. Ed anche sono insopportabili de’ disagi ed incomodi loro, e con il tempo trascurano le cose in modo, che è facile, con il trovargli in disordine, superargli». E più oltre: Chi vuole superare i Francesi si guardi dal primo loro impeto, che con lo andargli intrattenendo gli supererà. E però Cesare disse: i Francesi essere in principio più che uomini, e che in fine meno che femmine». E più innanzi: «La natura dei Francesi è appetitosa di quello d’altri, di che, insieme col suo e quello altrui, è prodiga. E però il Francese ruberìa con lo alito per mangiarselo e mandarlo a male, e goderselo con colui a chi lo ha rubato. Natura contraria alla Spagnuola, che di quello che ti ruba non vedi mai niente». (Machiav. Ritratti di Francia, nell’edizione del 1796. vol. 3, p. 294. 297).
- ↑ Il testo: castra integra.