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CAPO XX. | 39 |
rante per secoli: pure, tuttochè l’idioma greco fosse il più usitato nel civil commercio non per questo vi si spense del tutto il proprio dialetto siculo, nè tampoco il punico1; ond’è che i Siciliani in genere sono pure chiamati trilingui2.
La Sardegna e la Corsica, situate ambedue quasi nel centro del Mediterraneo, non potevano non essere visitate ugualmente nella più remota età dai primi navigatori. Soprattutto la Sardegna di tanto più grande, più fertile, e di facile accesso per la comodità dei suoi porti, e di numerose cale, sì molto acconce ai marinari, che andavano cercando alla ventura bramate sorgenti di ricchezze, ha dovuto invogliare per tempo animosi stranieri a posar quivi sue dimore. V’approdarono dapprima i Fenici; e, come in Sicilia, avvedutamente si stanziarono nel lato meridionale di contro all’Affrica, che di sua natura è anche quasi per tutto arabile e piano, e circuito d’una spiaggia meglio accessibile alle navi. Ivi intorno all’entrata del maggior golfo stava Nora col suo porto: Carali, o Cagliari, occupano il fondo del golfo stesso: ed ugualmente là presso sul lido di mezzogiorno trovavasi Sulci, porto e citta nulla meno antica, nè manco ragguardevole dell’altre due. Le quali terre, senz’alcun dubbio di stato fenicio-cartaginese, furono pure abitale ed accresciute di mano in mano dai Cartaginesi stessi la cui repubblica, al principio dell’impero persiano, già