parte a vita più civile, se più tosto non gli aggregarono per concordia e unione alla propria nazione dominante[1]. Al pari feroci si mostrarono i Vagienni, per la massima parte situati nelle Alpi marittime, e per le sottoposte sassose valli[2]: ma più di tutti indomiti erano gli Apuani con altri fieri popoli di loro stirpe, che abitavano in comune per le Alpi di S. Pellegrino, i cui sommi gioghi s’alzano 4840 piedi sul livello del mare, e nel territorio attorno sino alla Magra. Per entro a luoghi di tanto aspri ad infecondi dovea il sentimento della libertà operare con grandissima efficacia in animi per natura gagliardi, addurati alle fatiche, e pieni d’ardimento e di cuore. Sicchè a ragione la voce unanime degli antichi celebrava con laudi l’innata franchezza, il valore, e la mirabil forza de’ Liguri. Valenti cacciatori per la qualità del luogo boscoso, eran dessi bravi e destri tiratori con la fionda[3]; ma la pastorizia specialmente facea nell’universale l’ordinario esercizio della gente montana, con abiti di durissima vita campestre[4]. Quanto fosse malagevole in ogni tempo lo stato de’ Liguri si apprende ancora da un documento, che quasi diremmo nazionale: cioè dalla tavola o decreto del Senato romano dell’anno 637 sopra le controversie dei Genoati co’
- ↑ Vedi p. 132. 133.
- ↑ Tum pernix Ligur, et sparsi per saxa Vagienni. Sil. viii. 607
- ↑ Auct., De Mirb. p. 1158.
- ↑ Strabo iv. p. 139; Diodor. v. 39.