per dir tutto in poco, ne’ Volsci, Ernici, Peligni, Sanniti, e ogni altra gente nostrale, dove la scienza era di pochi, più maggiormente si riverivano gran numero di deità sante patrie e locali, la cui natura o celestiale, od eroica, propizia al luogo natìo1, poteva meglio comprendersi da intendimento volgare. Per gli Umbri Visidiano proteggeva Narni: Valenzia Otricoli2. I Volsci aveano Delvenzio a difensore di Cassino3: Marica, tenuta colà presso al Liri in grandissima religione, guardava e servava Minturna4. Così la dea Pelina ne’ Frentani5; Volturno iddio6, ricordano altri numi locali benevolenti: nè vogliamo tacere di due eroi divinizzati entrambi indigeni: Epidio Nuncionio entro Nuceria Alfaterna7, e Virbio in Aricia, trasformato da stranie favole nel casto Ippolito8. Più recondite religioni celava non-
- ↑ Dii enim topici, id est locales, ad alias regiones numquam transeunt. Serv. vii. 47
- ↑ Tertull. Apolog. 24.
- ↑ Idem. Sono questi gli dei che lo stesso fervido Padre chiama per dispregio: Deos decuriones cujusque municipii, quibus honor intra muros suos determinatur. Tertull. ii. ad nationes.
- ↑ Strabo v. 161.; Serv. vii. 47. Deità parimente dei Piceni, venerata nel Luco sacro dei Pesaresi.
- ↑ Muratori, Inscripit. cl. i. p. 44. cl. v. p. 367. S. Pelino è oggidì il grande protettore di quella contrada.
- ↑ Varro l. l. vi. 3.
- ↑ Vedi Tom. i. p. 284.
- ↑ Ovid. Met. xv. 542. sqq.; Virgil. vii. 761. sqq.; Pausan. ii. 27. firpi, Virbius; come , Vibius.