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118 | CAPO XXII. |
e massime nei sepolcri, furono probabilmente altrettanti Lari della magione, o Genj e Giunoni individuali1. Il titolo stesso di Lar s’adoperava oltre a ciò dagli Etruschi qual pronome benagurato2.
Le religioni proprie dei Sabini, degli Umbri e degli Osci, antichissimi popoli, erano quanto al fondamento loro molto conformi all’etrusca, perchè ugualmente instituite con legge sacerdotale. Novella prova, e sopra tutte l’altre convincentissima, che una medesima costituzione teocratica reggeva civilmente nella prima età tutte le nostre genti. Per virtù di quella cessò tra i Sabini l’assurdo feticismo: cessarono gli orridi sacrifizi, che tramutando in rimedio la colpa, macchiavano gli altari di sangue umano; e per tal modo non dubbiamente venne loro nuova religione e costume più civile. Il mito di Sabo, fondatore della gente sabina, poi tramutato in Giove; e quel di Sanco di lui figlio, al pari divinizzato3; celavano senza dubbio la prima memoria della loro civile e religiosa istituzione. La quale di poi, mediante l’ordinato culto degl’iddii Novensili4, tolse sistema propriamente teologico, e nulla meno arcano di quel che appare nella vecchia religione degli Etruschi. Ugualmente grandi e potenti son questi dei Novensili, intelligenze