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232 CAPO XI.

piano: mentrechè i più potenti di loro tolsero per se i luoghi montuosi e forti, dove nacque e venne su la nazione intitolatasi dei Volsci. Per questi monti dimoravano essi allora quando gli Etruschi nella pienezza della fortuna invasero le piagge marine, e di qui s’avanzarono oltre il fiume Liri nella Campania: ma non s’arrischiaron però di combattere il forte della nazione: costeggiarono al contrario i monti Volsci; oppugnarono e soggettarono i soli Aborigeni pianigiani, che dovean essere la più debole tribù, se non anche soggetti eglino stessi a’ Volsci della montagna, i quali recuperarono dipoi sopra gli Etruschi conquistatori il basso paese, che avean lungo tempo tenuto con imperio1. Come prima i Volsci vengono in iscena già si veggono prendere l’attitudine ferma d’una delle più forti nazioni dell’Italia, destinata dalla sorte, dice Livio, ad esercitare quasi in eterno la prodezza di Roma2. Ed in qualunque età furono essi ugualmente vicini intolleranti pe’ suoi conterminali Marsi e Sanniti a cagione di confini. La perpetua unione de’ Volsci con gli Equi, nelle interminabili loro guerre contro Roma, è inoltre un fortissimo indizio dell'affinità o parentela della gente: certo la lingua stessa dei Volsci non era di sua natura altro che un dialetto dell’osca3. Titolo osco portava nell’ufficio il su-

  1. Vedi p. 116.
  2. Volscos velut sorte quaedam prope in aeternum exercendo Romano militi datos. vi. 21.
  3. Osce et Volsce fabulantur. Titinn. ap. Fest. s. v.