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60 CAPO IV.

tioco siracusano e da Aristotile1.  Qui pure abitarono antichissimamente le tribù degli Enotri, Itali anche essi, il cui nome indi s’estese lungo la costa occidentale sin presso al golfo Pestano, dove si cercavano l’isole delle Sirene, ivi stesso chiamate Enotridi2. Da questi angusti confini il nome d’Italia s’andò di luogo in luogo ampliando alle regioni superiori, nè altrimenti che per uso di lingua potè chiamarsi italica la scuola quivi fiorente di Pitagora. Gli scrittori greci posteriori ad Alessandro adoperarono il nome stesso d’Italia ora in un senso più largo, ora più ristretto; ma di già Polibio3 ne faceva uso con più naturale e giusto significato, comprendendo sotto quel titolo l’intero corpo del paese dal mare siciliano insino alle Alpi. Che veramente il nome di Italia, da prima uscito delle parti più meridionali, si fosse a mano a mano disteso molto addentro nella penisola, e vi fosse tenuto per simbolo di nazionale unione fra popoli parlanti una stessa lingua, si fa manifesto per la generale confederazione di tante numerose nazioni di pura e fratellevole razza osca nella guerra marsica. Le quali non pure in comune si reputavano come italiche, rispetto alla loro società giuridica con Roma, ma di più, per opposizione a quella, venute all’armi circa l’ anno 663

  1. Antioc. ap. Strab. VI. p. 175., ap Dionys. I. 35.; Aristot. de Rep. vii. 10.
  2. Argumentum possessæ ab Oenotris Italiæ. Plin. iii. 7.
  3. Hist. II. 16.