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Sonetti del 1832 193

Frati zoccolanti di Ara-Coeli, convento succeduto sul Campidoglio al tempio di Giove Capitolino.      8 Dicesi in Roma, non so il perchè: Peli e fr.... son la dote di Carpegna. Carpegna è nome tanto di una terra, quanto di una nobile famiglia che vi ebbe giurisdizione feudale. [Zzinne, cu.., pelo e ffr.... so’ la dota de Carpegna. Così in una di quelle varianti accennate anche in questo volume, nota 1 del sonetto: La Nunziata, 12 genn. 32. Circa poi all’origine del proverbio, che s’usa anche in alcuni luoghi dell’Umbria e delle Marche, mi par facilissima a indovinare.]



LE COSE CREATE.

     Ner monno ha ffatto Iddio ’ggni cosa deggna
Ha ffatto tutto bbono e ttutto bbello:
Bono l’inverno, ppiù bbona la leggna;
Bono assai l’abbozzà,1 mmejjo er cortello.

     Bona la santa fede e cchi l’inzeggna,
Più bbono chi cce crede in der ciarvello:
Bona la castità, mmejjo la fr.....:
Bono er cu.., e bbonissimo l’u........

     Sortanto in questo cqui ttrovo lo smanco,2
Che ppoteva, penzànnosce un tantino,
Creàcce l’acqua rossa e ’r vino bbianco:

     Perché ar meno ggnisun oste assassino
Mo nun vierìa3 co’ ttanta faccia ar banco
A vénnesce4 mezz’acqua e mmezzo vino.

Roma, 21 dicembre 1832



  1. Tollerare.
  2. Difetto.
  3. Verrebbe.
  4. [Venderci.]