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42 | Sonetti del 1834 |
Silvagni, La Corte e la Società Romana nei sec. XVIII e XIX; vol. III, cap. XII.] 2 Facciamoci un poco a intendere. 3 Fiele. 4 Sprecarci. 5 Candele. 6 S. M. Fedelissima. 7 S’abbia. 8 [Sulla barba, indizio di liberalismo, si veda quel che ho detto nella nota 6 del sonetto: La spia ecc., 17 giugno 34. Qui aggiungerò che sappiamo dal D’Azeglio (I mie' Ricordì, cap. XXIII) che nel 1822 “non c’era anima che portasse baffi,„ e dal Farini (Op. e vol. cit., pag. 73) che dopo il 1831 gli agenti di polizia del Papa, “consociati ai Centurioni„ (V. su costoro la nota 10 del sonetto: Le lemosine ecc., 6 giugno 34, “strappavano ai cittadini i peli dal mento o dal labbro superiore.„ Anche nel Giusti il Frate Professore e la Taide ammoniscono Gingillino che quanto più serberà il muso di castrato, tanto più entrerà in grazia al Principale.]
L'ELEZZIONE NOVA.
Disce1 che un anno o ddua prima der monno
Mòrze2 ne la scittà de Trappolajja,
Pe’ un ciamorro3 pijjato a una bbattajja,
Er Re de sorci, Rosichèo Siconno.4
Seppellito che ffu dda la sorcajja
Sott’a un zasso de cascio5 tonno tonno,
Settanta sorche vecchie se serrònno,6
Pe’ ffanne un antro,7 in un casson de pajja.
Tre mmesi ereno ggià da tutto questo,
E li sorcetti attorno a cquer cassone
S’affollaveno a ddì: “Ffamo8 un po’ ppresto.„
Quant’ècchete9 da un buscio10 essce un zorcone
Che strilla: “Abbemus Divorino Sesto.„11
E li sorci deggiù: “Vviva er padrone!.„
18 dicembre 1834.
- ↑ Si dice, si narra, ecc.
- ↑ Morì.
- ↑ [Cimurro.]
- ↑ [Se- condo.]
- ↑ Un sasso di cacio.
- ↑ Si serrarono.
- ↑ Un altro.
- ↑ Facciamo.
- ↑ Quando eccoti.
- ↑ Buco.
- ↑ [È nota la formula con cui il cardinale primo diacono annunzia al popolo l’elezione del nuovo papa: Annuncio vobis gaudium magnum. Habemus Ponteficem etc.]