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202 Sonetti del 1835


     7 simo fatale monstrum, quae di Orazio, riferito a Cleopatra. E il popolo, che è più logico de’ puri grammatici sempre, dice sempre così in simili casi.„]      8 Puoi.      9 Vuoi.      10 Lascia.      11 Si.      12 [Variante popolare: Lassa che ssia finito, fràter caro; Lassa che ssia finito, e allora poi.]      13 Il monumento, lavorato dallo scultore Fabbris a spese di Gregorio XVI, fu poi scoperto nel Vaticano in Natale 1836, e si disse non ismentire il presagio dell’uomo grasso.




NOSTRO SIGGNORE A FFIUMISCINO.

     Ôh, ffinìmole un po’ ttante caggnare.
Si er Papa va ddomani a Ffiumiscino,1
Che ccosa sc’è da dì, ssor figurino?
Li Papi pònno annà ddove je pare.

     Mica poi sce va a ttrova la commare,
Mica va ppe’ nnotà,2 ppe’ sbarcà er vino:
Sce va ppe’ scannajjà3 cco’ Gghitanino4
Come pò ffà ppe’ pportà a Rroma er mare.5

     Co’ cquarche ccentinaro6 e un po’ de fremma
Ggnisuno pò nnegà cch’è un bèr zoccorzo
De tené ddrento casa la maremma.

     Dove se so’ mmai visti a ttempi addietro
Li scèfoli7 e le trijje ggiù pp’er Corzo?
Le galerre ar Palazzo de San Pietro?

13 maggio 1835.


  1. [Vi si recò infatti la mattina del 14 maggio 1835, per visitare i lavori sulla foce del Tevere, e vi fu accolto festosamente con musiche, evviva, archi trionfali, ecc. E poichè volle anche essere “spettatore d’una pesca,„ la quale però diede “scarso prodotto, stante l’agitazione delle onde, che sembravano esultare all’aspetto di Lui che tiene in terra luogo di Dio,„ il padre Rosani delle Scuole Pie gl’improvvisò questo piccolo capolavoro d’adulazione:

    Dat telluFonte/commento: Sonetti romaneschi/Correzioni e Aggiunte spectacla tibi, spectacla dat aequor:
         Fluctibus hoc raucis plaudit, et illa sono;
    Quod si pissiculos tibi retia bina negarunt,
         Haec est, ni fallor, Maxime, causa, Pater:
    Namque tibi piscari homines dedit ille Magister,
         Cuius in Orbe sacro fungeris officio.

    V. Suppl. al Diario di Roma del 23 maggio 1835.]

  2. Nuotare.
  3. Scandagliare.
  4. Cameriere e consigliere intimo di Nostro Signore. [V. l’ultima nota del sonetto: La morte ecc., 11 genn. 34.]
  5. Si parlò in Roma di questo colossale progetto, che almeno servì per tenerci un po’ allegri.
  6. [Centinaio, di scudi si sottintende.]
  7. [Cefali.]