Pagina:Sonetti romaneschi III.djvu/134

124 Sonetti del 1833


LI CHÌRICHI.1

     Li chìrichi de Roma? crosc’è spine! 2
Dove te vòi3 scavà ppeggio gginia?
Uno ruffiano, uno gatto, uno spia,
Uno... inzomma canajja senza fine.

     Ggiucheno a zzecchinetto4 in zagrestia:
Se scoleno oggni sempre l’ampolline:
Vònno bbene a le ggente pasqualine,5
E vvenneno6 er bijjetto a cchissesia.

     Cór butteghino7 de le ssedie, intanto
Àzzichen’8 oggni donna, o cce ssii tata,
O mmamma, o nnonna, o er cornutello accanto.

     Serveno messa, ch’è un zocché9 dde tristo;
E cconnischeno10 a ccasa l’inzalata
Coll’ojjo de le lampane de Cristo.11

29 novembre 1833.

  1. Chierici. [Qui però nel senso di sagrestani.]
  2. Croce e spine! croce e chiodi! cristiane interiezioni di maraviglia.
  3. Ti vuoi.
  4. Giuoco di carte consimile al faraone.
  5. Chi non prende l’eucarestia che la pasqua.
  6. E vendono. Nelle provincie, prima della pasqua si portano dai curati per le case tanti biglietti pasquali, quanti sono individui nella famiglia, onde ciascuno restituisca il suo, munito del proprio nome, nell’atto che si comunica all’altare. A Roma, al contrario, si usa che i comunicandi li ricevano al momento che prendono il sacramento; e, terminato quindi il tempo pasquale, girano i curati a raccogliere per le case i biglietti e ne eseguiscono il confronto cogl’individui. Di che avviene che nella provincia si faccia maggior luogo ai sacrilegi, e in Roma al traffico de’ polizzini per mezzo de’ chierici; dappoichè là il confronto accade attualmente, e qua si riferisce ad azioni passate, delle quali il parroco non può serbare memoria. Nulladimeno il buon cristiano è sempre quello che ha un biglietto da rendere. [Chi poi non lo rendeva nè bene nè male, vedeva il proprio nome pubblicato in una lista di scomunicati che si affiggeva ogni anno nella chiesa di San Bartolommeo all’Isola Tiberina. E nel 1834, il celebre incisore Pinelli, avendoci visto il nome suo con la erronea qualifica di miniatore, andò in sagrestia ad avvertire che si correggesse l’equivoco. Cfr. il sonetto: La morte ecc., 9 apr. 35.]
  7. Col traffico. [Cfr. il sonetto Er sede, 1 dic. 32.]
  8. Azzicano: adescano, insidiano, uccellano. [Da àzzico: uccello che serve di richiamo.]
  9. [Il babbo.]
  10. È un nonsocchè.
  11. Condiscono.