non meno delle pubbliche che delle private proprietà;„ e invitando il popolo ad accorrere armato in difesa del trono e dell’altare, ad ogni segno che si desse “dal Forte S. Angelo, e colle pubbliche campane battute a martello;„ quel medesimo cardinale, che per tali atti poteva dirsi il principale istigatore della dimostrazione del giorno 21, il 22 si affrettava a pubblicare un altro manifesto, con cui, a nome del Papa, ne proibiva una seconda, che si stava preparando. E perfino il Diario di Roma, che il 23 febbraio raccontava a modo suo il fatto del 21, non nascondeva che il Papa ricevette dai dimostranti “una gran quantità di suppliche.„ (Cfr. anche il sonetto: Er Romano ecc., 23 dic. 32.) Uno poi de’ principali autori di quelle dimostrazioni, certo Pericoli carrettiere, accoltellò poco dopo la moglie, e così ferita la rinchiuse in una camera, perchè morisse senza soccorso: pel quale atroce delitto, Gregorio XVI (e ciò va detto a sua lode) lo mandò senza misericordia al patibolo, con gran maraviglia e scandalo di Pidocchietto e degli aitri colleghi dimostranti. V. il sonetto: L’aricompenza, 28 ott. 33.]