L'aricompenza
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1833
L’ARICOMPENZA.
’Gni1 prete, predicanno2 pe’ le cchiese,
Disce: “Cchi bbene fa, bbene aritrova.„
Sì, ssur c...., io risponno. A sto paese
Mó ss’è inventata una ggiustizzia nova.
Ste meravijje se3 saranno intese
Quann’era er gallo che ffetava l’ova.
Ma dda sì cch’4 er Governo è un Maganzese,5
Si6 mmiracoli fai, manco te ggiova.
Specchiateve in Antonio. Stammatina,
Perché ammazzò la mojje (che arfin’ era
Carne sua) nun è annato in quajjottina?7
Ecchelo8 er bèr9 compenzo, e in che maggnera10
S’è ppremiato er cristiano, che pper dina11
Portò ar piede der Papa una bbanniera!12
28 ottobre 1833.
Note
- ↑ Ogni.
- ↑ Predicando.
- ↑ Si.
- ↑ Da sì che: da quando.
- ↑ Vocabolo di origine classica, che vale “fedifrago.„
- ↑ Se.
- ↑ Ghigliottina.
- ↑ Eccolo.
- ↑ Il bel.
- ↑ In qual maniera.
- ↑ Per dina, sostituzione a “per dio.„
- ↑ Ne’ fortunosi giorni del febbaio 1831, una numerosa masnada di Romani de’ rioni Monti e Borgo fece e portò a far benedire dal Papa una bandiera di religione. [Cfr. il sonetto: Uno mejjo dell’antro, 21 genn. 32.] Il vessillifero (un tal Pericoli, carrettiere montigiano) accoltellò poco dopo la moglie, e poi così ferita la chiuse in una camera, perchè morisse senza soccorso. Di che fu egli giudicato e ne andò al patibolo, con grave maraviglia e scandolo de’ suoi confratelli difensori della fede del 1831. [Il boia Bugatti, nelle sue Annotazioni (V. la nota 8 del sonetto: Una bella mancia, 24 genn. 33), dice che il 14 maggio 1833, decapitò in Via de’ Cerchi Giovanni Antonelli romano, carrettiere, per aver ucciso la moglie. Il Belli, dunque, deve averne sbagliato il nome, essendo poco probabile che lo sbagliasse il Bugatti. Dal quale sappiamo altresi che insieme con l’Antonelli salì il patibolo un suo nemico politico: Giuseppe Balzani della Mendola, Delegazione di Rimini, reo di lesa maestà!]