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Sonetti del 1831 | 221 |
nulla?] 3 D’improvviso. 4 L’Erario. 5 Banca di proprietà dell’Ospedale di S. Spirito. 6 [“Di quelle cedole ancora se ne conservano fasci nei vecchi archivi di famiglia.„ Silvagni, La Corte e la Società Romana ecc.; vol. I (Roma, 1884), pag. 572.] 7 In aria di persona mortificata, anche un uomo, non ammogliato, si darà questo titolo. [“Ve lo prometto, da povero figliuolo,„ dice Renzo a Lucia. Prom. Spos., cap. VII.] 8 [La stessa immagine che nel toscano rinfiancare. Dicono anche, come nell’Umbria: me rimetterebbe una costa.] 9 Malva. 10 Salva: cumulo.
ER GIORNO DER GIUDIZZIO.
Cuattro angioloni co’ le tromme in bocca
Se metteranno uno pe’ cantone
A ssonà: poi co’ ttanto de voscione
Cominceranno a ddì: “Ffòra a cchi ttocca.„1
Allora vierà ssù una filastrocca
De schertri2 da la terra a ppecorone,3
Pe’ rripijjà ffigura de perzone,
Come purcini attorno de la bbiòcca.4
E sta bbiòcca sarà Ddio bbenedetto,
Che ne farà du’ parte, bbianca, e nnera:
Una pe’ annà in cantina, una sur tetto.5
All’urtimo uscirà ’na sonajjera6
D’angioli, e, ccome si ss’annassi a lletto,
Smorzeranno li lumi, e bbona sera.
25 novembre 1831.
- ↑ [Fuori a chi tocca, si dice specialmente nel gioco delle bocce, e in altri simili, per invitare e far la sua parte di gioco colui a cui tocca il turno.]
- ↑ [Scheletri.]
- ↑ Camminando cioè con mani e piedi. [Come le pecore.]
- ↑ Chioccia.
- ↑ [Una per l’inferno, una per il paradiso.]
- ↑ [Una sonagliera]: un formicaio ecc.