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208 Sonetti del 1831

L’APOSTOLI.1

     T’hai da capascità cche, o bbianco, o rosso,
O nnero, o ppavonazzo,2 te sfraggella.
Sin che in ner mare sce sta er pessce grosso,
Er piccolo ha d’avé la cacarella.3

     Triste chi nassce sott’a cquella stella,
E a le snerbate nun za ffacce4 l’osso!
Bisoggna fasse mette5 la bbardella,
E bbascià er culo che tte caca addosso.

     Prima sce bbuggiarava er zor Pietruccio:6
Oggi nun è ppiù bbroccolo, ma ccavolo,
E cce bbuggera in cammio Pavoluccio.7

     Inzomma, un giorno Pietro e un giorno Pavolo,
Noi stamo sempre com’e ddon Farcuccio8
Sott’a le granfie o dd’un demonio o un diavolo.

Roma, 23 novembre 1831.

  1. [Nell’autografo, il sonetto ha per titolo questo proverbio: Chi pe’ ssoscera e cchi ppe’ nnora, sémo tutti de Craparola (Caprarola: comune del Viterbese), proverbio che nel senso proprio, ormai pochissimo usato, vorrebbe dire che siamo tutti un po’ Menelai; e nel metaforico corrisponde al toscano: Ognuno ha il suo impiccato all’uscio. L’opportuna variante si trova in un foglietto a parte, che l’autore conservava con altri dentro quella sopraccarta, che ho già avuto occasione di ricordare, e sulla quale aveva scritto: "Varianti e note per alcuni sonetti già fatti e ricopiati.„]
  2. [L’uomo di chiesa in genere. Ma col bianco allude più particolarmente al papa d’allora Gregorio XVI, che nel sonetto è contrapposto a Leone XII, e che, a differenza di questo, anche da cardinale e da papa vestì di bianco, perchè era stato monaco camaldolese. Cfr. Wiseman, Op. cit., pag. 268, e la nota 1 del sonetto: Li cardinali ecc., 20 apr. 46.]
  3. Deve temere.
  4. Non sa farci.
  5. Farsi mettere.
  6. Pietro Fumaroli, favorito di Leone XII. [...“un certain Fumaroli, homme de si mauvaise rennommée, que nous avons nous même, tout enfant, entendu dire à Della Genga,„ cioè lo stesso Leone XII, “alors vicaire de Rome, qu’il avait du l’éloigner de lui à cause de sa vie scandaleuse. Le Pape l’appela près de lui, il devint son confident et son ami. C’était un ancien entrepreneur de travaux publics, qui s’était enrichi dans ses entreprises. A la mort du Pape, il vint en Angleterre faire un commerce de pierres précieuses, dont on ne pouvait expliquer la possession.„ Pianciani, Op. cit., vol II, pag. 332-33.]
  7. Paolo Massani, favorito del cardinal Bernetti, gran visir di Gregorio XVI. [Il conte Broglia, già addetto alla Legazione Sarda a Roma, in un dispaccio confidenziale del 2 aprile 1835 da Firenze, scriveva al Ministro degli affari esteri a Torino: “Il cardinale Bernetti, segretario di Stato,.... non è uomo di alte vedute, nè di molto sapere, e ciò che gli fa gran torto sono alcuni individui suoi famigliari, che hanno cattiva reputazione. Fra questi un tal Massani è il suo favorito ed intimo confidente; egli fa da maestro di casa e lo padroneggia in una maniera sconvenevole. Già questo è il difetto di quasi tutti i cardinali e prelati di lasciarsi padroneggiare dalla gente di servizio. Il cardinale Bernetti ha il più grande ascendente nello spirito di S. S., e in conseguenza ha la massima influenza sovra tutti i principali affari.„ Bianchi, Storia documentata della Diplomazia europea ecc.; vol. III; Torino, 1867; pag. 401.]
  8. Stare o restare come don Falcuccio: restar delusi.