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170 Sonetti del 1831

UN DEPOSITO.

     Dove nassce la cassia,1 a mmanimanca,2
No a Ppontemollo, tre mmia3 più llontano,
Ce sta ccome un casson de pietra bbianca
O nnera, cór P. P. der posa-piano.4

     Lì, a Rromavecchia,5 ha dditto l’artebbianca,6
Ce sotterrònno un certo sor Mariano,7
Che mmòrze8 de ’na palla in una scianca9
A la guerra indóv’era capitano.

     Duncue, o cqui er morto è stato sbarattato;
E allora me stordisco de raggione
Ch’er governo nun ciabbi arimediato;

     O cchi ha scritto er pitaffio era un c......:
Perché, da sì cch’er monno s’è ccreato,
Questa è la sepportura de Nerone.10

In legno, presso al così detto Sepolcro di Nerone,
11 ottobre 1831


  1. Equivoco preso dalla Via Cassia, che si può dire nascere a Ponte Molle.
  2. [A mano manca: a mano sinistra.]
  3. Contrazione di miglia.
  4. [Questo P. P., che il nostro romanesco interpetra bonariamente come quello che si mette sulle casse contenenti oggetti fragili, esiste di fatto nell’iscrizione del sepolcro di cui qui si discorre, ed è l’abbreviatura del nome propraetor.]
  5. [Il grande ammasso di rovine e la tenuta che da esse prese il nome di Roma Vecchia, sono sull’antica Via Appia, che è quanto dire in un punto diametralmente opposto a quello dove è il sepolcro di cui qui si discorre.]
  6. [Venditore di paste da minestra, riso, olio, candele di sego, pentole, granate ecc. ecc. V. la nota 1 del sonetto: Le creanze ecc., 21 apr. 46.]
  7. P. Vibio Mariano, il cui nome è scritto sullo stesso sarcofago.
  8. [Morì.]
  9. [Cianca, gamba.]
  10. A mal grado di ciò che si dice nella nota 7, questo sepolcro è da tutti detto e creduto di Nerone.