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40 Sonetti del 1830

novanta numeri non ce n’è nessuno per nocchie, che infatti non è registrato nel libro de’ sogni.]

ER GIOCO DE CALABBRAGA.[1]

     S’er mi’ fio ciuco[2] me porta lo stocco,
Titta,[3] ciabbùschi[4] quant’è vvero er Papa.
No, un c...., un accidente, sora crapa.[5]
Aló[6], famo moschiera,[7] o v’aribbócco.[8]

     Be’, sentìmece[9] l’oste: “Ah padron Rocco,
Fate capace sta coccia[10] de rapa!
Dite, è vvero che l’asso nun se capa?„[11]
Ahàa! lo senti? oh caccia mo er bajocco.

     Aù! nun pòzzo abbozzà più,[12] nun pòzzo.
Sèntime, Titta, si tu no’ lo cacci,
Va[13] che mommó[14] té lo fo uscì dar gozzo?

     Ah fugghi, guitto? fugghi? accidentacci!
Sciòo,[15] va’ in ghetto a impegnatte er gargaròzzo[16]
Pe ddì stracci ferracci chiò scherpacci.[17]

Roma, 19 agosto 1830.

  1. [Di calabrache.]
  2. [Se il mio figlio piccolo.]
  3. [Bista, Giambattista.]
  4. [Ci buschi: ce ne buschi.]
  5. [Capra: vigliacco.]
  6. [Dall’allons de’ Francesi; e il Belli avverte altrove che va pronunziato con l’o stretto.]
  7. [Facciamo silenzio.]
  8. [Ribboccare: propriamente, “riempire fino alla bocca un vaso o altro recipiente scemo.„ Ma siccome c’è la frase: empì o riempì er gruggno de cazzotti a uno, così a questo significato si trasporta anche il verbo aribboccà.]
  9. [Bene, ebbene, sentiamoci.]
  10. [Questa buccia.]
  11. [Non si sceglie? Dal lat. capere, che aveva anche il significato di scegliere.
  12. [Non posso aver più pazienza.]
  13. [Scommettiamo. Dalle formule di scommessa: Va uno scudo che...? Quanto va che...?, e simili.]
  14. [Mo mo: or ora.]
  15. [Propriamente, questo sciò o sciòo, come il passavia per i cani, si adopera anche in Toscana per iscacciare i polli.]
  16. [A impegnarti il gorgozzule.]
  17. [Stracei ferracei chi ha scarpacce? È uno de’ gridi de’ cenciaioli girovaghi ebrei. Ma oggi, come l’aéo, si sente più poco. Vivissimo è invece quello di robbivècchi o rabbivècchi (robe-vecchie). — Per i plurali maschili scherpacci e robbi-vecchi, propri del Ghetto, si veda la nota 3 del sonetto: Li du’ testamenti, 9 magg. 35.]