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determinare con qualche esattezza il peso della calce, da noi invece si persistette a credere che la determinata altezza delle pareti dovesse essere una bastante guarentigia contro le frodi dei produttori, mentre d’altra parte non si stabilì punto quale dovesse essere l’altezza del colmo in rapporto alla profondità della misura, come, a cagion d’esempio, si fece colla legge inglese 17 Giugno 1824 che, rispettando l’uso delle misure di capacità a colmo, prescrisse che l’altezza di questo fosse di 3/4 della rispettiva profondità della misura (Martines, Rudimenti di Metrol. p. 137): mancanza, la quale da noi portava per necessaria conseguenza che si finisse col dar prevalenza al peso: al che dovette adattarsi anche la municipale legislazione. Tuttavia risulta in questi fatti una importante coincidenza, ed è che la calce a una cert’epoca in questa città si vendeva a staio colmo, col che si rafferma anche la rispondenza fra peso e volume, che abbiamo procurato di mettere in sodo, basandoci sulle disposizioni dei nostri Statuti. In tal modo le notizie che questi ci forniscono sul peso dello staio di calce ci prestano il mezzo di confermare il valore che noi abbiamo trovato per lo Staio del frumento e di accertarci della sua inalterabilità storica attraverso a questi secoli. — Le misure colme della calce, tenendo conto di quanto abbiamo premesso, approssimativamente avranno avuto il volume in litri ed il peso in chilogrammi quali risultano dalla Tavola Iª, D, tenendo il valore del Sextarius eguale a litri 22,9773 ed a chilogrammi 26,010304.

95. Il primo Calmerio, nel quale troviamo posto in istretto porto il prezzo del frumento con quello del pane, è il Calmerio riportato nello Statuto del 1331 dallo Statuto veteri tercia collatione capitulo vigesimoquarto de declarationibus factis per d. Johannem Falavellis super predietis (Stat. an. 1331, 8 § 34). È inutile ripetere ciò che più volte abbiamo già avvertito (Indicaz. sulla Topogr. di Berg. p. 62 Nota 30; Perelassi p. 136 seg.), che lo Statuto vecchio, al quale accenna quello del 1331, è lo Statuto del 1263, che ora è andato perduto: ma quello che importa di stabilire si è, che il Calmerio dovea esistere prima di quest’epoca. Già in una locazione fatta nel 1174 dal Proposito di S. Alessandro a parecchi di Treviolo è convenuto che predicti homines — habeant — ad persolvendum exinde omni anno fictum triginta et duos modios blave et insu-