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tuita la coincidenza del valore di questi Piedi con quello dei Piedi agrimensorii di Ceneda e Treviso da millimetri 408,11 (Malavasi p. 79, 106), di Ferrara e Comacchio da millimetri 403,85 (Malavasi p. 80, 83), o se abbiano una comune origine: se quello delle nostre due terre non sia che il Piede di Liutprando fortemente indebolito, sono questioni che per noi sono affatto insolubili, perchè solo un ricco materiale di ricerche metrologiche locali può prestare materia ad utili e fondati apprezzamenti. Daremo ora il prospetto delle misure agrarie dei terreni in Clusone e Rovetta, riservandoci nella Tavola Vª, C, D, di dare il ragguaglio in nuove misure delle misure agrarie lineari e superficiali di quelle due terre:
Mera | 1 | |
Tavola | 12 | 1 |
Piede | 144 | 12 |
Affine poi di agevolare i confronti e di chiarire quanto abbiamo detto sulla origine del Piede di Liutprando, nella Tavola VIª sotto A, B daremo il ragguaglio della Pertica lineare e della pertica superficiale milanese, e insieme delle misure agrarie lineari e superficiali quali dovrebbero essere quando il Piede di Liutprando fosse stato basato effettivamente sul Cubitus romano, e quando questo fosse pervenuto inalterato fino a noi. Il valore del Cubitus, o Piede di Liutprando, non avendone altro più vicino, l’abbiamo fondato sul valore dato da Raper al Piede romano all’epoca di Diocleziano (v. § 3): così ci riuscì di millimetri 441,32, ma, considerato il continuo in-