Pagina:Sextarius Pergami saggio di ricerche metrologiche.djvu/19


19

pradictis solidis quadraginta nomine mercati quadraginta et unam Somam inter blavam et legumen. Unam Somam inter fabam et cicer et robiliam. Aliam Somam frumenti. Atteram vero sicalis. duodecim sextaria millii et totidem panici46». In una enfiteusi perpetua di fondi in Villa, fatta nel 1163 dai Canonici di S. Alessandro, leggiamo: «ad persolvendum exinde anni anno fictum eidem Ecclesie in S. Laurentio Somam unam frumenti et quatuor Somas sicalis sextario uno minus et in S. Martino duas Somas milii et tres panici sextario uno minus et quatuor sextarios de castaneis pistis47:» in una convenzione del 1165 si trova: «et emere debent — Somam de blava per solidos quadraginta48:» e così nel testamento del canonico Alberto da Somma scritto nel 1181 i diversi legati in grani sono espressi col numero delle Some49, e da quell’epoca la Soma è la misura di conto che si trova quasi esclusivamente adoperata nei nostri documenti sì pubblici che privati. Ora, per una tradizionale consuetudine, la cui origine deve risalire a questi tempi, da noi la Soma è misura di capacità e insieme di peso, poichè, sebbene essa risulti formata dalla misura effettiva di otto staja, tuttavia nelle contrattazioni di frumento si esige che abbia il peso di 160 libbre grosse (sedici Pesi), o, che è lo stesso, 400 libbre sottili (v. Appendice I.). Nè questa è arbitraria o recente esigenza, poichè infatti per tutti i secoli di mezzo con questo nome si indicò in generale un carico, al quale poi essendo stato attribuito a norma delle circostanze un determinato peso, venne quindi a prender posto fra le misure50. Così in una lite insorta nel 1189