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bensì a considerarlo come la quinta parte del Cavezzo, sebbene effettivamente non lo fosse più. Collo andare del tempo la lieve differenza, che esisteva fra questo Braccio e la quinta parte del Cavezzo, deve esser stata riconosciuta, perchè nello Statuto del 1491 troviamo ordinato (7 cap. 189): item quod capitio mensurae terrae non possit nec debeat uti ad mensurandum aliquid aliud, praeterquam ad mensurandum terram. La Commissione del 1801 ragguagliò questo Braccio a millimetri 534,414 (Istruzione ecc. p. 109; Tavole di Ragg. ecc. p. 10), valore che corrisponde quasi esattamente a quello del piccolo incavo terminato alle estremità da due aggetti di ferro, e che si vede in fianco alla porta settentrionale di S. Maria sotto all’esemplare del Cavezzo agrimensorio. La quinta parte di quest’ultima misura darebbe invece millimetri 525,320; la differenza per rispetto al Braccio da fabbrica è di poco più di sei millimetri, ma diventa molto più sensibile pel valore del Cavezzo, e più poi per le misure superficiali del terreno. Nei ragguagli della Tavola IV.ª C noi teniamo per base il valore trovato dalla Commissione del 1801, perchè il campione di questo Braccio scolpito nella Chiesa di S. Maria ci persuade che la lieve divergenza deve risalire a parecchi secoli addietro. Il Piede romano poi, in base al nostro braccio darebbe millimetri 295,23; risulta troppo precisa e che non possiamo accettare, attesi i varii esempi che possediamo sul decaduto valore di questa misura durante lo stesso impero.

§ 6. Abbiamo detto che anche la tradizione conferma la divisione decimale della Pertica agrimenso-