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(Calvi, Effem. 1 p. 39): l’altra poi avvenuta nel 1613, in cui pel bollo di ogni marco si stabilirono 2 soldi, ossia il doppio (Calvi, ibid. p. 224).

§ 4. Il marco si divideva in otto once. Per tacere di altre testimonianze più recenti, ne abbiamo una coeva quasi alla introduzione di questo peso nella nostra città, e la quale non può lasciare dubbio di sorta. Nella convenzione monetaria fatta nel 1254 fra alcune città di Lombardia vi ha: item quod in qualibet Marcha ipsarum dictarum monetarum sint quinque quarterii et dimidium rami et non plus, et sex oncias et duo quarterii et dimidium arienti fini et puri, de quo ariento quelibet civitas habeat asazium penes se. Item quod in qualibet Marcha de Pergamo ascendant de dictis denariis quatuordecim soldi et tres denarios de denariis grossis cet (Argellati, de Monetis Ital. 5 p. 149) Questo computo, nel quale si traeva in campo la nostra marca, era fondato appunto sulla suddivisione della stessa in otto once, poichè un’oncia ed un quarto e mezzo di rame, più sei once e due quarti e mezzo compivano le otto once od un marco. — Rispetto alle suddivisioni dell’oncia, abbiamo veduto come questa convenzione del 1254 non vada oltre al quarto ed al mezzo quarto od 1/8. Lo Statuto del 1353 (11 § 25) nomina anche i denariorum penses, ed altrove abbiamo notato (Append. I § 5) che, sebbene non mai direttamente accennata nei nostri documenti, dovea sussistere tuttavia anche la più piccola frazione detta Grano. Quantunque, almeno per noi, manchino prove dirette molto antiche, nullameno deve essere stata propria anche del peso di marco introdotto fra noi la divisione dell’oncia in