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quando però sia a verificarsi coll’olio, perchè altrimenti col vino, che si riteneva di peso uguale all’aceto (Metrol. Script. p. 241, 5; 250, 21), sarebbe salito a 20 dramme; Emina appendit libram unam, quae geminata Sertarium facit: habet drachmas centum. Anche qui la fonte principale è sempre Isidoro (Metr. Scr. 2. 117, 1; 140, 23). La aggiunta però che la Emina pesasse cento dramme è un puro malinteso di Papias. A ragione di otto dramme per oncia (Carm. de Pond. vv. 9, 14 in Metr. Scr. 2 p. 99) la Emina avrebbe dovuto pesare 96 dramme; ma vi è luogo a sospettare che Papias abbia preso la Mina, misura di peso, per la Emina (corrottamente in questi secoli detta Mina), misura di capacità: infatti in Isidoro troviamo: Mina in ponderibus centum dragmis appenditur et est nomen Graecum (Metr. Ser. 2 p. 115, 1). Da ultimo noteremo che Papias s. v. Sextarium ha: Sextarium duarum est librarum. — Sextarium vini habet libras duas et octo uncias: Sextarium olei habet libras duas: Sextarium mellis habet libras tres. Anche Isidoro ha: Sextarium duarum librarum est (Metr. Ser. 2 p. 117, 3), ma per il resto Papias ha attinto ad altra sorgente, sebbene vi sia evidentemente incorso un errore nel peso del vino rapporto a quello dell’olio e del miele; tuttavia abbiamo voluto notare questi pochi punti per dimostrare che l’antico sistema di verifica delle misure era tutt’altro che sconosciuto all’epoca della quale ora ci occupiamo.

125. Murat., Ant. it. med. aev. 2 col. 822: Anno 1249 Ind. VII die Martis X intrante mense Augusti regnante d. Imperatore Frederico. Hec est ratio qualiter vinum vendi debeat ad minutum. Vinum, quod constat X Solidos Mutinenses Quartarium, debet fieri mensura de XXXIII unciis et una drama. Item mensura vini de XI solidis Mutinensibus, debet esse de triginta uncis et una drama. cet. Nota quod Quartarium vini est in summa CCCXXXIII libras. Questo brano dimostra più cose. E primamente che le misure del vino erano fondate sopra un determinato peso: qui il Quartarium è di 333 libbre. Che questo peso fosse di vino, lo dimostra il rapporto in cui è posto il Quartario stesso colle minori misure che variavano in peso col variare del valore del vino stesso. In secondo luogo si chiariscono perfettamente le espressioni del nostro più vecchio Statuto sulla mensura data vel danda Tabernariis (13, §§ 24, 26; v. sopra Nota 93). Se la variazione nelle minori misure, colle