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ne morì di dolore. Anche Dante pone la morte di Niobe tra li esempi di punita superbia, che trova disegnati sul pavimento del primo scaglione del Purgatorio:

O Niobe, con che occhi dolenti
Vedea io te segnata in su la strada
     Tra sette e sette tuoi figliuoli spenti.


La scrofa bianca qui ricordata è quella che Enea trovò presso la foce del Tevere, con trenta porcellini al petto. V. Virg., En., III, 389.

37 Cecropii erano detti gli Ateniesi da Cercope fondatore della loro città. È sempre la medesima storia. Ognuno nel suo paese si vergogna d'essere del suo paese, e quando può farsi passare per forestiero gli par subito di doventare un uomo di maggiore importanza: come se che va lontano dal suo paese lasciasse a casa i suoi difetti e non portasse seco altro che le buone qualità. Ma il male è. che più spesso accade il contrario.

38 Due istrioni molto effeminati, e parlanti con molta affettazione leziosaggine.

39 Il giorno delle nozze il marito offriva alla sposa, in un bacino, delle monete d'oro. Quelle, di cui parla qui Giovenale, portavano l'effigie di Domiziano col titolo di Dacico e Germanico, che egli, rendendosi ridicolo, aveva assunto dopo aver condotto due trionfi dei Daci e dei Germani, che invece di essere stati da lui vinti, lo aveano battuto.

40 Atleti, maestri di scherma, e barattieri; tutta gente screditata.

41 Vorrei che tutti quelli, i quali sostengono la pena di morte, meditassero su questa savissima sentenza di Giovenale.

42 Sotto gl'Imperatori erano frequentissimi a Roma gli esempi di divorzio. Dice Seneca che anche per motivi da nulla le donne disertavano la casa del marito per contrar nuovi vincoli, e molte di esse non contavano più gli anni dai consoli, ma dal numero dei mariti. De Benef., III, 16.

43 Vedi innanzi la nota 7.

44 Anche Ovidio, nel libro terzo dell'Arte d'amare, parla d'una malattia di questo genere.

45 Questo Celso fu celebre giureconsulto, contemporaneo di Giovenale. - Fra le donne avvocatesse che si acquistarono fama, si cita un'Ortensia figlia dell'oratore Ortensio.

46 Gli atleti prima di scendere nell'arena si ungevano con un unguento chiamato ceroma; e dopo i loro esercizj,