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fra paolo sarpi. xv

puntino, massime in fatto di costumanze e di leggi; ed è del Sarpi questa profonda sentenza che la scuola storica de’ giurisperiti alza per insegna: «Niente è più autorevole della consuetudine; essa sola è legge. Il giure scritto è una larva, se a quella non si appoggi.1»

Fra Paolo ha chiaro intendimento delle leggi generali che governano e fanno prorompere a tempo e a luogo gli umani avvenimenti, perchè formano una catena e si ristringono in un processo dialettico; ma non dimentica per questo il valore degl’individui, come troppo spesso fanno gli storici moderni, dalla cui lezione si trae scarso insegnamento di prudenza civile. Dalla storia si denno ricavare la scienza che guarda il generale e la prudenza che pondera gli accidenti; il perchè l’uomo diventa non pur dotto ma sagace. Non sarà disutile ricavare il canone principale di filosofia storica professato da Fra Paolo: «Molte volte nascono occasioni sufficienti per produrre notabili effetti, e svaniscono per mancamento d’uomini che se ne sappiano valere» (quindi l’importanza degl’individui); «e, quello che più importa, è necessario che per effettuare alcuna cosa venga il tempo nel quale piaccia a Dio di correggere i mancamenti umani» (quindi il processo dialettico e il governo della Provvidenza, onde coincidono la storia e la teodicea). E parlando della morte di Lutero, considera «che le cose succedute


  1. Lettera CXXXVI.