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necrologia | 275 |
41.
La Zecca d’Avignone nel secolo XVI. — (Ibidem, a pagina 93-94).
- È un documento del 1548: monsign. Camillo Mentovati, vescovo dì Satriano e vice-legato pontificio in Avignone, scrive al legato card. Alessandro Farnese
(che risiedeva abitualmente in Roma), proponendogli di riaprire la zecca avignonese, da lungo tempo inoperosa. "Sotto il pontificato di Paolo III si tornò a riprendere la battitura delle monete, che continuò non interrotta fino a tutto il secolo successivo; ma fino ad oggi . dice il R., "non si sapeva precisamente quando avesse avuto luogo questo ristabilimento dell’officina, e il documento viene in buon punto a metterlo in chiaro.
42.
Rassegna bibliografica: Eugène Plon, Leone Leoni sculpteur de Charles quint et Pompeo Leoni, sculpteur de Philippe II, Paris. — (In Gazz. Num., a. VI, 1886-87, n. 12, a pag. 94-96).
43.
Nozze Malaspina-Giacobazzi. — Reggio nell’Emilia, tipografia di Stef. Calderini e figlio, 1887 (con due tav. lit.).
- Quest’opuscolo, edito per le nozze della marchesina Laura Malaspina dei conti Torello d’Aragona col conte Francesco Giacobazzi, va sotto il nome del Sig. Prospero Montanari, ma in realtà appartiene al R., ch’è «l’erudito e valoroso cultore della numismatica italiana, al quale allude il Montanari stesso nella dedica. Due sono le parti che compongono l’opuscolo. e ad esse corrispondono due tavole con numerazione distinta, ma riunite in una pagina sola. La prima parte descrive le monete di Tresana, la seconda quelle di Fosdinovo (zecche entrambe, com’è noto, dei Malaspina). Quest’ultima zecca è di molto interesse, in particolar modo pe’ suoi luigini per il Levante, contraffatti a quelli di Dombes.
44.
I medaglisti del Rinascimento alla corte di Mantova, — I. — Ermes Flavio de Bonis. — (In Rivista Italiana di Numismatica di Milano, anno I, 1888, fasc. I, a pag, 25-40 e alla tav. III).
- Mediante documenti dell’Archivio di Stato di Parma e dell’Archivio Gonzaga di Mantova, il R. ricostruisce la vita di E. F. de Bonis, rivelato per la prima volta dall’Armand, e pone in luce quella "curiosa figura di artista "dilettante e famigliare di un prelato che dell’arte fu amantissimo. La tavola corrispondente all’articolo riproduce una rarissima medaglia, dalla fotografia comunicatane al R. da Alfredo Armand medesimo.
45.
Pastorino a Reggio d’Emilia. — (In Archivio Storico dell’Arte; a. I, fasc. VI; Roma, giugno 1888; a pag. 229-30).
- Due documenti inediti nel carteggio farnesiano dell’Archivio di Parma. Il primo si riferisce a un episodio della vita del celebre medaglista senese: è una lettera con cui il governatore di Reggio fa istanza presso Ottavio Farnese