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DI ALCUNE MONETE
DELLA ZECCA DI VERONA
Nel volume IV della Nuova raccolta delle monete e zecche d’Italia Guid’Antonio Zanetti pubblicava le dissertazioni del Dionisi sulla zecca di Verona, coll’aggiunta di frequenti note a schiarimento, o rettifica di qualche giudizio espresso dall’erudito veronese.
D’allora in poi poche furono le monete di questa zecca, che sfuggite alle pazienti ricerche di quell’espertissimo numografo, vennero in luce e rese di pubblica ragione. Ricorderò, fra quelle di cui si hanno i disegni, il denaro di Berengario II, ed il quattrino di Antonio della Scala1, il grosso tirolino dell’epoca degli Scaligeri2 ed il grosso per Verona del conte di Virtù3.
A queste ne aggiungerò qui qualche altra, che non mi occorse di vedere per anco pubblicata.
Una fra le più interessanti sembrami quella, di cui dò il disegno al n. 1 della tavola, proveniente dalla collezione numismatica di Mons. Zanella, passata nel 1881 in proprietà del comune di Trento.