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416 francesco gnecchi

eccessiva rarità. E pazienza fosse stato solo questione di quattrini. Io ho fatto di peggio. Quel bronzo falso l’ho anche pubblicato come una variante, e solo quando le Tranquilline, le Plautille, i Britannici mi appresero in seguito di che razza di mistificazione si trattava, ne ebbi forte rimorso e vorrei che mi si presentasse l’occasione di conlessare pubblicamente e di rettificare l’errore.

2.° E di qual moneta si tratta, se è lecito?

1.° Del medio bronzo di Quieto che ho pubblicato in non so quale fascicolo della nostra Rivista1. Era uno dei primi bronzi falsificati col sistema della riconiazione d’una moneta genuina e nessuno può pretendere all’infallibilità, io meno che chiunque altro! Lo potrà osservare sulla tavola, poiché vi è riprodotto, o vedrà l’originale che conservo. L’orlo è eccellente, l’ossidazione pure; ma il campo è troppo liscio e certe mancanze del metallo nelle parti più sporgenti del rilievo lasciano intravvedere troppo bene la riconiazione. Insomma, non e’ è rimedio, quel bronzo è falso.

2.° Il mercato di Roma deve essere infestato da questi bronzi riconiati.

1.° Ed è per questo che, come le dicevo, l’ambiente di Roma è tanto saturo di falsificazioni, che ormai tutto si giudica falso, basta che sia un pezzo raro... Ma del resto non giova inferocire troppo contro le falsificazioni di Roma. Io credo che se a Roma abbiamo dei bronzi, sul mercato europeo abbiamo degli aurei....

2.° So di quali aurei intende parlare. Ne abbiamo discorso già un poco per corrispondenza, e fu l’unico punto di discrepanza numismatica fra di noi.


  1. Rivista Italiana di Numismatica. Anno II, 1889: " Appunti di Numismatica Romana „, n. 147 e tav. VIII, n. 21.