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GIAN MARCO CAVALLI


ALLA ZECCA DI HALL IN TIROLO




Nel fascicolo precedente di questa Rivista, il Dott. Umberto Rossi ha fatto conoscere un importante documento, scoperto dal Cav. Stefano Davari nell’Archivio di Mantova, e ch’io pubblicai contemporaneamente nel vol. XIV del Jahrbuch der kunsthistorischen Sammlungen di Vienna; mi si conceda ora di aggiungere alcune notizie che varranno anch’esse a testimonianza del soggiorno di Gian Marco Cavalli in Hall.

Devo queste notizie alla molta cortesia dell’erudito Direttore dell’Archivio d’Inspruck, il Dott. Davide von Schönherr, che, accondiscendendo ad una mia preghiera, esaminò i conti colà conservati dell’antica zecca di Hall e vi trovò ricordato il nome del Cavalli, in disteso e per ben tre volte. Poco importa che vi s’incontri segnato sotto la forma de Canalis, perchè questo non è evidentemente che un errore materiale del copista, il quale scambiò una lettera per l’altra nel trascrivere la minuta.

Da quelle registrazioni apprendiamo che il Cavalli, nei mesi di aprile e di maggio del 1506, ricevette, ciascuna volta, dodici fiorini pel suo manteni-