Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
serie del bronzo imperatorio, ecc. | 427 |
fino verso l’epoca di Severo Alessandro. Cohen suppone che questi bronzi non siano altro che l’anima di denari d’argento foderati. Noi abbiamo esposto una opinione diversa1 e vi persistiamo. Ma, siccome questa serie da una parte è troppo poco nota, non essendone stato descritto che un piccolissimo numero, (Cohen non dà che quelli del Gabinetto di Francia), dall’altra, facendo un lavoro improbo e probabilmente inutile di ricerca nelle collezioni pubbliche e private, si formerebbe una serie infinita, eguagliante forse quella dell’argento; lasciamo anche questa fuori dalla nostra descrizione, ammettendo però che, quando sia consentito che essa rappresenti una serie di monete di bronzo senza S C, vi dovrebbe essere compresa in blocco.
Un’ultima serie, finalmente, è quella dei piccoli bronzi di Gallieno, o diremo più precisamente dell’epoca di Gallieno. Le numerosissime monete di piccolo modulo di quest’epoca (incominciando da Valeriano padre), che si presentano sotto l’aspetto ora d’argento di lega più o meno bassa, ora di puro bronzo, vengono generalmente confuse in una sola categoria dubitativa sotto la denominazione di Piccolo Bronzo o Mistura. Ma, quantunque la lega delle monete d’argento sia talora tanto bassa da renderne la distinzione con quelle di bronzo estremamente difficile, pure è evidente che la distinzione deve sussistere fra le monete d’argento (qualunque ne sia la lega) e quelle di bronzo. Anche qui però si entrerebbe in un tale ginepraio di dubbii e di difficoltà, che meglio vale lasciar da parte anche questa numerosissima serie, la quale ha una certa analogia con quella dei piccoli bronzi del secolo precedente, ne
- ↑ V. in questa Rivista, “Appunti di Num. Rom., N. IV.”