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176 ettore gabrici

suonasse presso a poco lo stesso, pur di vantare un’origine soprannaturale1. Menesteo troiano non è che uno dei tanti eroi di cui è stato circondato Enea dalla leggenda italica e al quale si rannodavano i Memmii, non altrimenti che la gens Sergia si rannodava a Sergestus2, la Cluentia a Cloanthus3, la Gegania a Gyas4, la Caecilia a Caecus5, la Cloulia a Cloulius6, tutti compagni di Enea. Queste etimologie astruse ed immaginarie, di cui è piena l’antichità, per quanto false, altrettanto sono indispensabili a sapersi, por ricostituire la storia delle famiglie romane, come nel caso presente dei Memmii, fra i quali L. Memmius, oratore di fama a tempo dello lotte di Mario e Silla7, e magistrato monetale nel 660 (94 a. C), impresso sul suo denaro un tipo che è rimasto finora inesplicato.

Menesteo in Virgilio è un illustre troiano della stirpe di Assaraco8, discendente da Venere, la quale i Memmii consideravano loro progenitrice, come ci attesta Lucrezio nell’esordio del suo poema che dedicò a L. Memmio9, nonchè il denaro di L • MEMMI • GAL •10 e quello di L • C • MEMIES • L • F • GAL11. Può

  1. Per non uscire dalla serie delle famiglie roinane, i cui nomi si leggono sulle monete della repubblica, cfr. Babelon, Monnaies de la Republique romaine sulla origine delle seguenti famiglie: Annia, Antia, Antonia, Fonteja, Mamilia, ecc.
  2. Aen. V, 121.
  3. Id. V, 122.
  4. Serv. ad Aen. V, 117.
  5. Festus, s. v. Caeculus.
  6. Id. s. v. Clodia.
  7. Cic., Brut. XXXVI, 136; LXXXIX, 304.
  8. Aen. XII, 127.
  9. Lucrezio dedicò il suo poema a L. Memmio figlio di C. Memmio, e in esso fa intendere che questi considerava Venere come protettrice della sua famiglia: De rer. nat., I, 27.
  10. Bab. Memmia, n. 2.
  11. Id. id. n. 8.