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IV.


DUE DUCATI D’ORO DI MACCAGNO.


Avevo appena terminato il piccolo Appunto precedente su di un Tallero di Maccagno quando il caso mi fece trovare due monete d’oro della stessa officina. Anche queste sono contraffazioni di una moneta creata delle Repubbliche confederate dei Paesi Bassi, il Ducato d’oro1. Una di esse porta inciso a chiare lettere il nome dalla zecca e del suo autore; l’altra è anonima, e solo per la grande analogia del tipo e della leggenda, come dirò, si può, fino a prova contraria, attribuire a Maccagno.


  1. Un decreto delle sette provincie olandesi, in data 4 agosto 1586, dice: «per facilitare il commercio ed il traffico dei nostri mercanti con nazioni straniere, specialmente con quelle del Santo Impero (Germania), della Svezia, della Danimarca e delle città del Baltico, è necessario far coniare un tallero ed un ducato perchè i commercianti ne hanno bisogno negli affari loro. Perciò ordiniamo che nelle zecche sopradette (quelle delle 7 Provincie) siano battuti ..... e un ducato di peso e di bontà uguali a quelli del Santo Impero, e che avrà corso come questi, per 3 fiorini e 9 stuivers (3 8/20 fiorini olandesi) Questi ducati porteranno gli stemmi, le figure e le leggende come il disegno posto sotto questo documento.»

    Questo disegno ci rappresenta un ducato di tipo identico al nostro di Maccagno. — Nel dritto il guerriero colla spada e col fascio delle spighe e la leggenda: concordia . res . parvæ . cres . hol. Nel rovescio, entro un quadrato e in cinque righe, la leggenda : mo . avr — provin — confoe — belg . ad — leg . imp — Il peso di questa moneta era fissato a 2 engels e 9 1/7 azen, ossia gr. 3,493; la bontà a 23 carati e 7 grani, ossia 983 millesimi.

    Il suo valore che, come vedemmo, era in origine fissato a 3 fiorini e 8 stuivers, aumentò progressivamente fino a 5 fiorini e 14 stuivers. All’epoca del nostro ducato di Maccagno (1623) valeva circa 4 fiorini e 4 stuivers.