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96 | luigi a. milani |
esempio dalla maggiore o minore sveltezza ed altezza del caduceo e del tridente1.
L’anello di congiunzione fra i quadrilateri con i polli augurali ed i rostri, e i quadrilateri col tridente, rammentiamo essere rappresentato dal più volte ricordato frammento di Vulci (Garrucci, tav. XXI, 3), il quale sembra legare altresì coi quadrilateri col tridente R/ folgore, visti dal Borghesi (v. sopra, p. 35), trovati a Tarquinia, e di peso ignoto.
La prima emissione dei quadrilateri col caduceo e tridente deve coincidere con l’emissione straordinaria del citato asse inscritto ROMA, col toro campano, apulo e lucano sormontato dalla iniziale di Luceria () o dal caduceo, e di pieno peso librale romano. Probabilmente viene subito appresso all’emissione dei quadrilateri con l’elefante, e si connette con la presa di Taranto, la soggezione dei Lucani, Brezzii e Regini e la susseguente generale pacificazione dell’Italia meridionale (272-270 a. C.).
Invece la seconda emissione, rappresentata dal nostro quadrilatero di peso ridotto sulle 9 once, è indubbiamente posteriore: è posteriore, lo dicono i pesi, ai quincussi coi polli augurali e col toro, e va insieme con l’asse inscritto ROMA col caduceo, di peso ridotto, e con gli assi che noi mettemmo in rapporto con l’assoggettamento dei Perugini (v. nota 70), e che Garrucci assegnò all’officina di Preneste (tav.XLI), riunendovi altri pezzi di aes grave di almeno due emissioni (cfr. i pesi), sui quali vedesi espresso lo stesso simbolo pacifico del caduceo (Garr. tav. XLI, numeri 2, 4, 5.)2.
- ↑ Nell’esemplare di Parigi (b) il lemnisco legato a s., invece che a d., se non dipende da una semplice differenza officinale, accennerebbe ad una diversa emissione.
- ↑ Cfr. il caduceo e la testa di Mercurio, comunemente adottati come simboli appunto di pace e dell’avviato commercio, nelle stesse monete di argento campane, riferibili circa al medesimo tempo.