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354 | francesco gnecchi |
bronzi di scavo in genere e le monete? Perchè le monete si vogliono avere sgombre dall’ossido, ripulite e lucenti quasi come quelle che hanno corso al giorno d’oggi? È forse che si vogliono equiparare quelle di scavo recente a quelle che già ebbero un secondo corso fittizio nelle mani dei raccoglitori? Non saprei se il motivo sia questo piuttosto che qualunque altro, ma il fatto è tale, e per questo fatto molti pezzi vengono barbaramente deteriorati. Per colmo di sventura poi è fra i pezzi di maggior valore che tale industria maggiormente si esercita e fa il più gran numero delle suo vittime.
Dei cinque pezzi che ho descritti nella precedente memoria (App. N. XII), due soli si trovano veramente allo stato vergine del ritrovamento, il medaglione di Faustina e il medio bronzo. Gli altri furono tutti dal più al meno ritoccati; nel medaglione d’Adriano fu ritoccato il rovescio, in quello magnifico e di perfetta conservazione di M. Aurelio fu lasciato intatto il rovescio, ma ritoccato, o almeno soverchiamente ripulito il dritto, e quello di Gordiano fu pure troppo ripulito dalle due parti. Avrei di gran lunga preferito che si fosse risparmiata la fatica di tali restauri; ma erano fatti e non c'era rimedio. Dovetti accontentarmi di prendere i bronzi quali erano stati ridotti, ossia dal più al meno deteriorati, ma non posso trattenermi dal dirigere ai moderni restauratori due parole quali il caso pratico me le suggerisce, onde fare almeno quanto sta in me per salvare nella loro integrità le monete che d’ora innanzi usciranno dagli scavi, e nutro lusinga che qualche voce più autorevole della mia mi venga in appoggio.