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notizie varie | 319 |
concetto, ora che le due parti hanno esposto il loro modo di vedere. Non sarebbe stato d’altronde gentile da parte nostra il riservarci noi l’ultima parola. Ecco la lettera:
«Al Chiarissimo Cav. Francesco Gnecchi Redattore della Rivista Italiana di Numismatica — Milano.
« Nel fascicolo I, anno III, 1890, del pregevole periodico, ora da Lei e dall’egregio di Lei fratello diretto, leggo a pag. 160-162 due articoli, co’ quali è a Lei piaciuto onorare di sua autorevole recensione i due ultimi miei opuscoli: Su due contromarche in monete romane, ed Antiche monete siciliane, ecc.
« Nel rendere alla Signoria Vostra Chiarissima le più sentite grazie per tanto onore e per tutti i benevoli apprezzamenti e gentili espressioni usate a mio riguardo, io La prego accordare ospitalità nelle colonne dello stesso plaudito periodico alla presente, mercè la quale vorrà, spero, permettermi le seguenti brevi e rispettose osservazioni, responsive a’ cortesi appunti da Lei fattimi, e de’ quali io mi tengo non meno onorato.
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« Venendo al merito di ciascun di essi, ed incominciando da quello ch’Ella esamina l’ultimo, cioè «Antiche monete siciliane,» ecc., due cose Ella vi lamenta: 1° la mancanza delle Tavole; 2° la scelta del Buonarroti nel pubblicarlo. Ed io le dirò francamente che trovo, in generale, la prima giustissima; né, in generale, ho per essa che le attenuanti; e della difficoltà de’ mezzi (più che pecuniaria, di materiale esecuzione in Palermo, facendo capo al Museo); e dell’esempio, certamente non nuovo di tanti altri cataloghi, repertori, ecc, ed anche grandi opere; e finalmente dell’essermi io perciò a tutt’uomo studiato di supplirvi, oltrecchè col richiamo a quegli altri miei lavori che n’eran forniti, con tali minute e precise descrizioni, di cui i provetti cultori di numismatica, pe’ quali io veramente scrivo, potevano restar contenti, come difatti è avvenuto.
« In particolare però, e per quel che riguarda l’altra parte di questo primo lamento, quella, cioè, relativa a verifica, controllo, fiducia, ecc., a me basta farle semplicemente notare (ciò che per altro risulta dal cenno preliminare, e va per ogni singola moneta indicato dalle corrispondenti iniziali poste in margine per additarne la provenienza), che trattandosi di monete tutte già appartenute da insigni e reputatissime collezioni, e tutte poi scelte, acquistate, accettate, classificate, collocate, registrate, in uno dei primi Musei d’Italia, qual è quel di Palermo, concepir su di esse, foss’anche una