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Su due Contromarche in monete romane. — Breve disanima del Cav. Giovanni Fraccia. — Bologna, Società Tipografica già Compositori, 1889.

Le due Contromarche di cui si tratta non sono nuove.

La prima APRON non è comune, e non è conosciuta che per pochissimi esemplari; la seconda NCAPB è forse la più comune fra le contromarche romane; ma l’opuscolo del cav. Fraccia è tutto rivolto ad una nuovissima interpretazione che vorrebbe dare a questa seconda. Quanto è detto molto diffusamente nell’opuscolo, possiamo riassumerlo in poche parole, sfrondandolo di tutto ciò che col soggetto non ha diretta attinenza, e che anzi, essendo molto soggettivo e personale, avremmo voluto omesso anche dall’opuscolo stesso.

La prima delle due Contromarche APRON fu già dal Saulcy e da altri attribuita ad Apronio monetario sotto Augusto. Dall’essere tale Contromarca stampata su di un sesterzio di bronzo della famiglia Quinctia, contemporaneo ad Augusto, l’autore ne trae come conseguenza, attribuendovi, secondo noi e secondo il prof. Pais, una soverchia importanza, quella di stabilire che Apronio fu monetario sotto Augusto e non sotto Giulio Cesare. Sta bene che questa ne sia una prova; ma a stabilire il medesimo fatto ne abbiamo già un’altra, secondo noi più forte e più sicura, nel tipo delle monete. Può sempre rimaner dubbio che la contromarca APRON sia precisamente stata applicata da Apronio triumviro monetario e che abbia veramente questo significato invece di qualunque altro, mentre invece il tipo delle monete d’Apronio è così identico a quelle degli altri triumviri monetarii Gaio, Messala e Sisenna suoi confratelli sotto Augusto, che sarebbe assolutamente impossibile collocarle ad altr’epoca e assurdo addirittura sotto G. Cesare.

Altra conseguenza poi che l’A. vorrebbe trarre dall’interpretazione della prima è una nuova interpretazione della seconda contromarca. Dopo aver citato e scartato alcune interpretazioni molto arbitrarie e che non vale neppure la pena